Cento anni da partigiano

Il monumento, quello in pietra, inaugurato con tagli del nastro e passerelle, è posizionato a Sulmona all’incrocio tra via Cornacchiola e via Togliatti; quello in carne e ossa, che l’amministrazione comunale non ha pensato al momento di omaggiare in alcun modo (nessuna richiesta è pervenuta finora alla famiglia), si trova invece in via Mazara, nell’omonima casa di riposo, cioè, attigua al Comune. Uno sforzo fisico di poco impegno e di grande valore che, speriamo, oggi le istituzioni vorranno fare, ripensando e recuperando alla indecorosa dimenticanza e all’incredibile gaffe registrata finora.

Gilberto Malvestuto, l’ultimo ufficiale della Brigata Maiella, uno tra i primi ad entrare a Bologna il 21 aprile del 1945 a capo del suo gruppo artiglieri, segnando fisicamente e simbolicamente la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista, compie oggi cento anni. Un secolo dedicato alla patria e ai principi di democrazia e libertà: un esempio e un eroe, anche se lui proprio non ci si sente. “Ho fatto solo il mio dovere” racconta nella videointervista rilasciata al Germe in occasione del suo compleanno a tre cifre.

Ma a leggere la sua biografia e ad ascoltare i suoi ricordi ancora lucidi, viene fuori un racconto di vita che si è fatto storia: sottoufficiale appena assegnato a Montepulciano, lasciò la sua divisa dopo l’8 settembre del 1943 e a piedi tornò a Sulmona per darsi prima alla macchia e poi unirsi alla Brigata Maiella quando nel giugno del 1944 entrò a Sulmona. Da allora, legato al comandante Ettore Troilo, di cui era sincero amico, si unì alla Brigata mettendosi al comando del gruppo artiglieri e combattendo sul fronte a Monte Castellaccio, Monte Mauro, Monte della Volpe, Monte della Siepe, sul Senio, sul Lamone, sul fiume Idice per la liberazione di Castel San Pietro e ancora a Brisighella, dove perse il suo portaordini Oscar Fuà, un altro giovanissimo sulmonese, che ancora oggi ricorda con commozione.

Da Castel San Pietro Terme, cittadina di 20mia abitanti liberata il 17 aprile del 1945, è arrivata ieri una targa ad omaggiarlo, perché, in qualche modo, il suo compleanno coincide con la loro rinascita. Lo omaggiano oggi i ragazzi della scuola Mazzini-Capograssi e dell’istituto Ovidio e quelli della Fondazione Brigata Maiella. 

Lo hanno omaggiato negli anni presidenti della Repubblica, del Consiglio, ministri. A Sulmona ha reso l’onore della medaglia al valor militare e la medaglia d’oro alla bandiera che lui stesso, racconta, conservò per un periodo in casa “in una borsa di cuoio”.  

Cento anni da partigiano, un testimone e un monumento alla libertà, che oggi Gilberto, il comandante, festeggerà tra i compagni della sua “casa per anzianità”, con intorno il calore di una città e di un Paese intero, a prescindere dalle istituzioni che dovrebbero rappresentarli. 

Auguri comandante, cento di questi giorni. Ancora.

7 Commenti su "Cento anni da partigiano"

  1. Tanti auguri per questo ennesimo traguardo raggiunto.
    Un ulteriore e ripetuto ringraziamento a Lei e i componenti tutti della Brigata Maiella per quanto fatto per la Liberazione della Nazione e per tenerne ancora viva la memoria con o suoi splendidi ed emozionanti ricordi e lezioni di fraternità.

  2. Gilberto è un parente acquisito ma è sempre stato molto legato alla mia famiglia. Auguri Gilberto !

  3. Ad altri cento! Auguri!

  4. Tanti auguri..sperando che in questa valle ne nascano altri 100 come lei!

  5. Giovina Caserio | 17 Aprile 2021 at 16:36 | Rispondi

    Buon compleanno compagno partigiano per ciò che ha fatto per il Paese e complimenti per i lucidi ricordi che ci regala

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