Centrale Snam, comitati contro il Tar: “Sentenza illogica, iniqua e incongruente”

Il rigetto del ricorso comitato No Hub del Gas da parte del Tar Lazio contro la concessione dell’autorizzazione integrale ambientale alla centrale Snam, non ferma la battaglia degli ambientalisti che reputano la decisione dei giudici amministrativi “una sentenza illogica, iniqua e con molte incongruenze. I dieci punti del ricorso meritavano una ben diversa valutazione, e tra essi ne spiccano almeno tre”.

Il rischio sismico della struttura, per iniziare, è stato valutato su dati smentiti poi da una relazione dell’Ingv in una relazione che, però, è stata consegnata a conclusione del procedimento AIA che, per questo, sarebbe viziato nella sostanza.

Priva di sostanziale attendibilità è anche la valutazione dei danni che l’impianto potrebbe creare ai corridoi faunistici attraversati dall’orso: anche qui la valutazione è del 2011, mentre l’attestazione della presenza del passaggio dell’orso a Case Pente risale a partire dal 2012, come da documenti presentati dal Parco Maiellla, dal Pnalm e dalla Riserva Genzana.

Infine per quanto concerne l’impatto sulla qualità dell’aria, sostengono i comitati, si sono usati due pesi e due misure, concedendo alla Snam un rinvio di un anno per l’inizio lavori a causa del Covid, ma non permettendo al Comune, per gli stessi motivi, di fornire le necessarie prescrizioni sanitarie.

“Ma la nostra battaglia civile e nonviolenta continua – annuncia il comitato No Hub del Gas -, come continua quella di tutti gli altri territori che sabato 11 marzo si ritroveranno a Piombino nella manifestazione nazionale per la difesa del clima, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per la rapida dismissione dei combustibili fossili che stanno portando al collasso il nostro pianeta”.

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