Centri estivi, arriva il finanziamento e (solo) ora il Comune chiede i progetti

L’avviso è stato pubblicato sul sito del Comune tre giorni dopo la data prevista per l’inizio delle attività vere e proprie e il silenzio ha contribuito a creare confusione. A Sulmona, ovviamente. Così, a due settimane dall’avvio effettivo dei centri estivi, chi è partito, credendo – essendo privato – di non dover presentare e farsi approvare un progetto al Comune e alla Asl, è stato costretto ora a correre ai ripari, perché nei fatti senza il progetto, come è stato sin dall’apertura, quei centri aperti sono fuori legge.
Alcuni sono nei fatti ancora in attesa della risposta del Comune e della Asl, ma hanno preferito non interrompere un servizio, oltre che un business, a costo di incorrere in sanzioni e chiusure forzate e, d’altronde, lo stesso Comune non rispetta tutte le norme sui parchi gioco, ad esempio, che dovrebbero essere sanificati quotidianamente.
Altri, come la cooperativa Nos, che a Sulmona gestisce l’unico centro estivo pubblico, quello dell’Isola Felice, al nastro di partenza non aveva ancora ottenuto la risposta dal Comune sul suo progetto e ha dovuto rinunciare al suo appuntamento estivo. Aprirà, ora, solo il prossimo primo luglio. In misura ridotta e con “i buoi” (ovvero i ragazzi) già fuggiti verso altre “stalle”.


In soccorso agli operatori, presi alla sprovvista e soprattutto oberati dalle misure anti Covid che hanno aumentato il numero degli operatori per bambino e quindi i costi, è arrivato però l’altro giorno il decreto a firma della ministra Elena Bonetti che stanzia 150 milioni di euro (di cui il 10% – 15 milioni – per progetti di contrasto alla povertà) a favore dei centri estivi (da giugno ad agosto) per ciascun Comune, in proporzione ai bambini tra i 3 e i 14 anni residenti. A conti fatti poco più di 27 euro a bambino.
In Abruzzo arriveranno, per i 121.622 bambini, 3.307.500 euro, divisi per 301 Comuni aventi diritto (l’elenco). Il loro utilizzo sarà lasciato alla discrezione dei sindaci, specie lì dove non esistono centri estivi: “Ciascun sindaco, se non ci sono centri estivi, potrà decidere di utilizzarli per organizzare dei giorni di vacanza al mare o in montagna o per l’animazione – spiega il deputato Camillo D’Alessandro, referente in Abruzzo della ministra Bonetti – i fondi arriveranno direttamente ai Comuni tramite anticipo dalla Tesoreria”.


Al Centro Abruzzo sono destinati ai 32 Comuni circa 141mila euro per i 5.185 bambini residenti: con la Valle Peligna (15 Comuni e 3.724 bambini) a fare la parte del leone con 101mila euro di finanziamento (quasi 52mila per Sulmona e 20mila per Pratola, per citare i due più grandi), cui segue l’Alto Sangro (11 Comuni e 1.307 bambini) con poco più di 35mila euro e la Valle Subequana (6 Comuni e 154 bambini) con circa 4,2mila euro.
Come previsto dal decreto “gli interventi sono attuati dai Comuni anche in collaborazione con enti pubblici e con enti privati, con particolare riguardo a servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia paritari, a scuole paritarie di ogni ordine e grado, a enti del Terzo settore, a imprese e a enti ecclesiastici e di culto dotati di personalità giuridica”. Un motivo in più per farsi approvare i progetti ed essere in regola anche sulla carta.

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