Centro anziani, la fatica della ripartenza

Le porte sono chiuse dal 5 marzo del 2020, quando in autonomia, visto l’esplodere della pandemia e l’assenza di comunicazioni ufficiali, la saggezza, dovuta probabilmente all’età, suggerì loro di fermarsi. Il Centro anziani di Sulmona da allora non ha più riaperto i battenti, neanche quando il virus sembrava aver mollato un po’ la presa, e neanche ora che la fine dello stato di emergenza e l’ultimo decreto in tema di misure anti Covid (con l’abrogazione dell’uso delle mascherine anche al chiuso), ha sostanzialmente lanciato il “liberi tutti”.

Liberi, però, gli anziani non si sentono e lo spettro del contagio, per loro che sono categoria fragile per antonomasia, fa ancora molta paura: “Dovremmo riaprire il Centro entro il mese di maggio, vediamo come va la curva epidemiologica questa settimana – spiega il presidente del Centro, Giacomo Spinosa -, ma molti hanno già detto che non torneranno a frequentarlo. C’è ancora tanta paura di essere contagiati e non si può biasimare chi ha questo timore: siamo anziani e siamo fragili, un eventuale focolaio nel Centro sarebbe molto pericoloso”.

Per iniziare, anzi riiniziare, così, ci si limiterà alle attività di base: gioco a carte, tornei di Burraco, “ma niente feste danzanti, né teatro, né convegni e gite – continua Spinosa -. Cercheremo di ripartire con molta cautela, uso delle mascherine, igienizzazione e niente assembramenti, più che altro per tornare a socializzare un po’ tra noi, per rivederci, per riprendere dimestichezza con la vita di relazioni”.

Una vita stravolta quella degli anziani, che hanno subito più di altri, probabilmente, questi due anni di terrore e paura e che non sempre hanno trovato rifugio a compagnia tra le mura domestiche. Quel Centro, in fondo, era per loro un’altra casa e spesso l’unica famiglia.

Erano 380 due anni fa, ora sono 362 iscritti: il tesseramento è stato rinnovato automaticamente e senza il pagamento della quota, ma qualcuno, come inevitabile, ha lasciato gli amici per strada. Qualcuno travolto dal “traffico” del Covid.

“Però vogliamo ricominciare – aggiunge il presidente – anche perché bisogna rinnovare le cariche e prendere decisioni per il futuro”. Il Centro, infatti, dovrà uscire dall’ex caserma Pace nel quale è ubicato, perché la struttura l’ha richiesta formalmente il Demanio che ne è il proprietario: “A quest’ora dovevamo essere già fuori – continua Spinosa – ci hanno concesso una proroga, ma non so fino a quando. Speriamo di trovare un’altra sede accogliente e in grado di rispondere alle nostre esigenze”.

Prima o poi, anche la terza età, dovrà tornare a vivere.

Commenta per primo! "Centro anziani, la fatica della ripartenza"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*