Bencivenga, tuttavia, è tornato ancora qualche giorno fa a sollecitare gli uffici per avviare l’iter di riconsegna chiedendo, tra le altre cose, di valutare la necessità o meno di infilarci anche un avvocato, che visti i trascorsi può sempre servire. La strada legale, infatti, era già stata inutilmente intrapresa in passato: di rinnovo in rinnovo (prima di natura commerciale e poi alberghiera) siamo arrivati ai giorni nostri. Niente di sbagliato, ovvio, se non fosse che il Consorzio in tutti questi anni avrebbe dovuto versare il 6% dei guadagni derivanti dall’attività proprio alle casse comunali oltre all’affitto mensile di 1,5mila, salvo poi subaffittare la struttura a 5mila euro al mese ottenendone un guadagno di cui il pubblico non ha assolutamente beneficiato. Ad oggi, finalmente, tutti i tasselli contrattuali sono tornati al loro posto, il Comune potrebbe rientrare in possesso della struttura e, chissà, degli arretrati. Basta farne priorità.
Simona Pace
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