L’ufficio governativo ha infatti disposto a partire da oggi il trasferimento dei ventiquattro migranti, destinandone cinque ad Avezzano, quattro a Civita D’Antino, sei a Roccacinquemiglia e nove ad Alfedena.

Lo stesso presidente della Casa Santa Valeri, d’altronde, aveva sottolineato come la gestione del centro di accoglienza fosse diventata antieconomica: per rispondere a tutti i criteri di legge e le figure professionali (che prima non erano soddisfatte), infatti, i costi erano superiori a quanto erogato dallo Stato.
La struttura, però, è stata chiusa nello specifico per la mancanza di requisiti strutturali, come certificato dalla perizia fatta eseguire dalla stessa Casa Santa da un ingegnere.
Già due anni fa il centro di accoglienza era stato chiuso dal Nas per carenze igienico strutturali e poi riaperto in pochi mesi, dopo che l’allora commissario Recubini dispose dei lavori di migliorie, tra cui la realizzazione di bagni a servizio che, però, sembrano aver compromesso l’edificio.
Da quando sono stati effettuati detti lavori, infatti, si sono cominciate a registrare nei locali sottostanti infiltrazioni e crepe.
A Sulmona ad oggi resta aperto dunque il solo centro di accoglienza dell’ex Europa Park Hotel, gestito dalla Nuova Orizzonti Sociali.
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