Centro storico, il libro dei sogni di Confesercenti

(ph. Paolo Giovanni D’Amato)

Un Polo universitario dell’alta formazione, una succursale dell’istituto alberghiero di Roccaraso, un Polo formativo professionale per ragazzi che non studiano e non lavorano, e ancora il recepimento del regolamento regionale sul commercio per istituire il mercato storico, ma anche il recupero del patrimonio edilizio per rendere attrattivo urbanisticamente la città antica.
Un libro dei sogni, in realtà, quello che chiede la Confesercenti del Centro Abruzzo che ritiene l’aspro dibattito sulla pedonalizzazione del centro storico un falso problema.


“Non è tanto una questione di gestione di Ztl o di pedonalizzazione totale o parziale delle vie trasversali o longitudinali – scrive l’associazione di categoria -, in quanto oggi Sulmona ha bisogno di attrattività urbana, di promozione e sviluppo delle attività di vicinato, della valorizzazione del centro storico ponendo attenzione e ascolto ai commercianti, agli artigiani e a tutti gli attori dell’economia locale. L’Associazione di categoria ritiene urgente e strategico intervenire sull’estetica dei luoghi e delle piazze e sull’arredo urbano, che devono essere attrattivi, armonici e utili a rinvigorire, o rigenerare, il turismo e l’interesse dei visitatori per la città e dei suoi luoghi ricchi di storia e di cultura”.
Fuori dalla mischia, insomma, ma comunque con un’idea sul traffico dentro le mura: “Naturalmente, per il massimo della godibiltà, l’accesso alla città e al suo centro storico – continua Confesercenti – deve essere caratterizzato da mobilità lenta che dia la possibilità di osservare e vivere con tranquillità ogni angolo di Sulmona”.

8 Commenti su "Centro storico, il libro dei sogni di Confesercenti"

  1. Il vostro sogno invece è soltanto che chiudano i negozi del centro di Sulmona?

  2. mariotti gianni | 22 Ottobre 2020 at 11:57 | Rispondi

    amen la messa e’finita andate in pace

  3. Da chi bolla come sogno qualsiasi proposta che sia diversa da quella di una chiusura totale. La questione ormai mi sembra diventata soltanto una guerra ideologica e considerato che si svolge nel nostro territorio sarebbe una guerra tra poveri. Non si può valutare la realtà semplicemente per quella che è e agire di conseguenza? O qualsiasi altro lavoro merita di essere tutelato mentre si può sparare a zero su chi, in tempi così difficili, cerca soltanto di svolgere la propria attività in un settore così difficile come quello del commercio?

    • gentile Paola, il termine “bollare” mi sembra alquanto improprio. Le proposte di Confesercenti in questo caso sono sul piatto da anni e alcune (come quella dell’Alberghiero) si sono già rivelate inattuabili, altre (come il recupero dell’abitato) sono la costante da almeno undici, altre ancora (come il Polo universitario) difficilmente realizzabili. E’ un libro dei sogni che nessuno “bolla”, ma di cui bisogna avere anche la consapevolezza della sua concreta realizzazione.

  4. Su varie proposte -anche interessanti- non ho letto commenti; solo di ZTL!! Nelle grandi e medie città, la ZTL è cosa ormai acquisita, vanno trovate idee e iniziative che facciano diventare attrattivo (significa che richiama movimento di persone) nonché attraente il centro storico….

  5. bene,la pedonalizzazione urbana nasce nel Nord Europa,Germania,Essen(1926),un’idea vincente ,copiata,adattata,dublicata,adeguata in tutto il Mondo,metropoli incluse,Londra,New York,
    Parigi,Citta’ del Messico,ecc,esistono numerosi,importanti,autorevoli approfondimenti,studi analisi ecc,ecc, tutto in rete: Bologna ,Modena,Catania,Treviso,Arezzo,ecc,per le nostre caratteristiche: Macerata,Osimo di certo non Vancouver,Copenhagen,Rotterdam….tante le riflessioni dei Cittadini(scrivente compreso) mai prese in considerazione,per i vari “pensatori”:City Centre Doctor https://urbact.eu/cinque-modi-infallibili-rilanciare-i-piccoli-centri-storici,nulla da inventare,tutto gia’ pronto,basta copiare…e basta con questi cialtroni inconcludenti,incapaci,inutili campioni di chiacchiere,o no?

  6. Bene Musichiere, mi(ri)spin go oltre: 30 anni fa propo si-allora in modo provocato rio,oggi purtroppo seriamen te- di prendere amministra tori da altre città, direi anche del nord Europa

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