Cgil, emergenza povertà: “Tragedia umana e fallimento politico”

“Siamo abituati a dare dati e cifre, ma questa volta non ne abbiamo – scrive la Cgil -. Non sappiamo e non possiamo quantificare la tragedia umana ed il fallimento politico che si nascondono dietro agli scenari di povertà che stanno emergendo in questo periodo nella nostra provincia e, in particolare, nel territorio aquilano. Oggi vogliamo parlare delle persone che sono dietro ai dati e alle cifre; vogliamo raccontare di una povertà che chiede la parola e di cui ogni giorno abbiamo testimonianza attraverso la nostra rete sindacale, radicata sui territori e tra la comunità”.

Nell’accennare alla Valle Peligna, la Cgil parla di territorio fortemente deprivato e ad alto rischio di povertà assoluta. Un territorio paesaggisticamente tra i belli della Regione che perde costantemente lavoro e popolazione. “Lo avevamo denunciato a settembre, in conferenza stampa, invitando la politica all’apertura di tavoli che non è mai avvenuta” scrive il sindacato.

Secondo la Cgil non è più possibile continuare a pensare che il modello del mercato ad ogni costo possa essere la soluzione e siamo dell’idea che prima del profitto vengano le persone ed i loro diritti fondamentali. Ed il lavoro è un diritto fondamentale che si esercita all’interno di un patto sociale. Se il lavoro non c’è ci vuole un piano straordinario di occupazione, accompagnato in itinere da misure straordinarie di reddito per tutti e tutte che permettano, qui ed ora, alle persone di recuperare la dignità dell’esistenza, di sentirsi all’interno di un modello economico diverso che torni a parlare alla gente e della gente.

“Non si sconfigge la povertà fingendo che non ci sia o attraverso una carità che non si trasforma in solidarietà – conclude la Cgil -. Bisogna saper riconoscerla, guardarla ed infine accoglierla per poter superarla attraverso la dignità del lavoro”.