Chiesta la revoca “dell’ordinanza inutile”. “Come frenare sul ghiaccio”

A sangue freddo non passa lo scotto e la disapprovazione per l’ordinanza emanata ieri dal presidente della Regione Marco Marsilio per cinque Comuni abruzzesi, tre dei quali in Valle Peligna.
Sui divieti e le limitazione imposte, praticamente a partire da questa sera, interviene così il Psi, che definisce l’ordinanza inutile: “Perché le misure adottate non servono a niente se non a danneggiare le economie dei tre centri peligni che in queste code di estate godono ancora di una buona presenza turistica – scrive Massimo Carugno -. Inutile perché tardivo. L’evolversi del contagio si è drasticamente attenuato rispetto ai primi numeri di un mese fa ed i focolai appaiono ben controllati ed arginati. Inutile perché generico e di difficile interpretazione specie nella applicazione delle prescrizioni alle attività commerciali. Inutile perché l’obbligo delle mascherine era stato già, molto opportunamente, disposto dal Sindaco diverse settimane prima. Inutile perché in questa fase non è sulla prevenzione che si doveva intervenire, ma sul potenziamento dei presidi sanitari”. 


Ancora più dura la posizione del Comitato dei commercianti “Oltre la saracinesca” secondo cui l’ordinanza “sembra il frutto di un ufficio complicazioni affari semplici. Una tale ordinanza obbliga al coprifuoco Sulmona e qualche altro comune vicino, spingerà naturalmente tali abitanti a spostarsi di qualche chilometro per ritrovarsi nelle piazze e nei locali pubblici degli altri centri vicinori della stessa Valle Peligna, non colpiti dalla dissennata ordinanza – scrive il Comitato -. Per usare una metafora è paragonabile all’autista che schiaccia all’impazzata il pedale del freno sul ghiaccio”.
Sia Carugno sia il Comitato chiedono l’immediata revoca del provvedimento “o saremo costretti a chiedere il conto” aggiungono i commercianti.

6 Commenti su "Chiesta la revoca “dell’ordinanza inutile”. “Come frenare sul ghiaccio”"

  1. I commercianti stanno buoni buoni a casa e si riposano. Non sono gli unici a subire le conseguenze di questa spiacevole situazione.

  2. Il P.S.I. dovrebbe chiarire:
    – Il perché le misure adottate non servono a niente;
    – Le motivazioni del divieto inutile perchè tardivo;
    – Quali i dati in loro possesso per asserire l’attenuazione del contagio e che i focolai sono ben controllati ed arginati.
    Questo perchè:
    – L’ordinanza regionale non è limitata alle solo mascherine e chiusura dei locali alle ore 20, ma regolamenta l’accesso scaglionato negli esercizi commerciali, con sosta all’interno dell’esercizio limitata al tempo necessario all’acquisto/consumazione del bene; il divieto di feste ed eventi pubblici e privati che comportino assembramenti; l’obbligo di tenuta del registro accesso clienti da parte degli esercenti la ristorazione; il divieto di pratica degli sport da contatto. L’utilizzo delle mascherine h24 è entrata in vigore con ordinanza sindacale il 24 agosto in determinate zone della città per poi essere estesa (il 28 s.m.) su tutto il territorio comunale e comunque fino al 13 settembre (l’ordinanza regionale si spinge fino al 15 settembre (“solo” + 2 giorni). Il numero dei contagi è esploso da un mese a questa parte, in tutta la vallata e con una virulenza fuori da ogni controllo, come i focolai sono tutt’altro che ben controllati ed arginati e la cronaca riporta quotidianamente questi casi. Anche l’affermazione che è ora inutile intervenire sulla prevenzione ma bensì servono i presidi sanitari non merita commento e la lascio li.
    Il Comitato dei commercianti “Oltre la saracinesca”, diversamente non guarda oltre il proprio portafoglio.
    Più che chiedere l’immediata revoca del provvedimento e il “conto dell’oste“ , chiederei scusa e un “parere disinteressato” a coloro che sono stati già alle prese con il virus!

    • Di certo sei uno statale …. è ovvio che pensiamo al nostro portafogli che riempie anche il vostro….io il denaro prima della salute non lo metterò mai ,ma di certo,i miei figli dovranno pur mangiare…e se permetti urliamo a ragion veduta visto che i contagi non sono minimamente imputabili agli esercizi ma al distretto sanitario,alla caserma dei carabinieri,al rientro dalle ferie,alla scelleratezza delle persone….noi siamo obbligati a fare rispettare delle norme che in posti come l’ospedale sono fuori controllo….detto ciò mi spieghi perché io dovrei chiudere la mia attività e non pensare al mio portafoglio quando evidentemente il tuo non è troppo vuoto? DEMENTE

      • Cupolino, io non sono uno statale. Ma sono stato un dipendente di vari commercianti in questa valle. Commercianti che non mi versavano i contributi, che mi pagavano in nero, che non mi pagavano per tutte le ore di lavoro straordinario né i giorni di malattia né le ferie…Pensa un po’ che brave e oneste persone questi commercianti! Tu la tua scelta di vita l’hai fatta. Ti hanno obbligato con le armi a fare il commerciante? Non credo. Evidentemente ti conviene. TI sei mai lamentato quando hai guadagnato più del dovuto? Sei un onesto commerciante che ha fatto sempre scontrini e fatture? Non hai mai raggirato nessuno? Bene, non voglio nemmeno saperlo! Fatti tuoi. Ora, devi sapere, però, che la parola DEMENTE ti costerà qualcosa: è un offesa a mezzo stampa, se non lo sapessi. Per il resto sopravviverai con i soldini che hai messo da parte con la tua rinomata attività. Saluti!

      • Cupolino, se eventualmente lo statale era indirizzato a me, anche io non sono statale e poi non vedo la differenza fra statali e dipendenti privati, come penso ne avrà anche lei, siamo entrambi stipendiati per una prestazione d’opera. Le ordinanze non le faccio io e come lei ne sono coinvolto io, come i suoi clienti e non. Il rispetto delle norme è per tutti come avrà avuto modo di leggere. Se il contagio non scende, e se le norme le rispettano, qualcosa andrà pur fatta, la dia lei la ricetta giusta, poi diversamente se preferisce nuovamente il lockdown…

  3. Ma esiste ancora il PSI? L’anno scorso congiuntamente con altri due partiti hanno raggiunto scarso il 5,6% ovvero 36000 voti su 630000 votanti

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