Chiude la stagione sciistica e arrivano i primi ristori regionali

Si chiuderà domenica prossima la stagione sciistica dell’Alto Sangro, che definirla tale, in verità, è una forzatura. Anche se gli impianti, qui e a differenza di quanto accaduto altrove, sono rimasti sempre aperti: 138 giorni continuativi dedicati a 960 atleti con il “patentino” agonistico che hanno potuto fare lo skypass stagionale e usfruire delle piste per tutta la stagione. L’incasso per gli operatori, però, è stato a perdere: 360mila euro a fronte di 850mila euro di spese vive. “Lo abbiamo fatto per dare un segnale – spiega Roberto Del Castello – e per ribadire di essere il punto di riferimento e il bacino sciistico più importante del centro-sud Italia”.

In attesa di conoscere e soprattutto vedere i ristori dello Stato, oggi gli operatori del circo bianco “incassano” la delibera con cui la Regione ha previsto 2 milioni di euro di contributi al settore.

Quasi la metà vanno agli operatori del Centro Abruzzo e in particolare a quelli dell’Alto Sangro che sommano un fondo di 872mila euro, 800mila dei quali vanno agli impianti e alle attività correlate di Roccaraso.

In particolare 328mila euro all’Aremogna Ski, 172mila a Pratello Ski, 125mila a Col Ski (Pizzalto), 97mila a Tames Sapa, 23mila euro a Sitar e altri 14mila alla Scuola italiana sci di Roccaraso Aremogna. A questi si aggiungono i 72mila euro di Valle Fura a Pescocostanzo e gli oltre 40mila euro per Scanno (tra le tre società Vi. Ba., Monte Godi e Emanuela Mastrogiovanni).

In termini assoluti il contributo più sostanzioso va però a Campo Felice con 343mila euro, a cui si aggiungono 165mila per il Centro turistico Gran Sasso. E ancora250mila euro a Ovindoli per Monte Magnolia e il resto alla Maielletta e Passo Lanciano.

“Quest’anno è andata così – continua Del Castello – i contributi serviranno probabilmente a pagare le spese vive e basta, ma è già qualcosa”. Aspettando una stagione senza Covid.

1 Commento su "Chiude la stagione sciistica e arrivano i primi ristori regionali"

  1. …della serie: privatizzare gli incassi e statalizzare le perdite…o no?
    I depositi bancari privati crescono, e di molto, anche nell’anno del covid…e di molto cresce anche il debito pubblico della povera ITALIA.
    CHIAGNE E FOTT …l’antica arte italica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*