
I contagi settimanali tornano sotto i mille dopo un mese di delirio a quattro cifre: la settimana si chiude infatti con 926 casi complessivi, compresi i 110 accertati ieri che confermano una curva in leggero calo, ma comunque sempre molto alta rispetto ai numeri ai quali eravamo abituati prima della quarta ondata.
Il picco c’è stato nella settimana tra il 10 e il 16 gennaio, quando i nuovi casi in una settimana sono stati 1333, scesi la settimana successiva a 1202.
Il mese di gennaio sfonderà probabilmente, con i positivi da aggiungere del bollettino di oggi, il tetto dei 5mila casi in Centro Abruzzo (a ieri erano 4916 da inizio mese), ovvero il 700% in più del mese di dicembre che pure, con i suoi 704 casi complessivi, sembrava essere già pesante (si pensi che a novembre i casi erano stati 449).
L’andamento nell’area peligno-sangrina rispetta quello della regione che anche questa settimana resterà in zona arancione, anche se le terapie intensive scendono sotto la soglia critica del 20% (con il 19,1% di ricoveri), mentre in area medica si resta sopra il 30% (il 31,1% i posti occupati), ospedalizzazioni mitigate solo minimamente dal bollettino di ieri che ha registrato 4 ricoveri in meno in medicina Covid (per un totale di 412 pazienti) e 1 in meno in terapia intensiva (36 posti occupati).
Gli indici d’incidenza settimanali, quelli, sono ormai abbondantemente fuori dai limiti da mesi: questa settimana, ad esempio, il Centro Abruzzo chiude con un indice di incidenza di 1391 casi ogni 100mila abitanti (la zona bianca prevede appena 50 casi).
Situazioni critiche si registrano in alcune case di riposo (alla Casa Santa dell’Annunziata ci sono 22 ospiti positivi), ma anche in cliniche private e, soprattutto, nelle scuole: solo oggi si sottoporranno a tampone molecolare disposto dalla Asl undici classi delle scuole di Sulmona e tre di Castel di Sangro.
Un’altra vittima, la 105esima, si aggiunge poi all’enenco dei lutti nel Centro Abruzzo: Eloide Di Cola di Roccaraso, aveva 88 anni ed aveva patologie pregresse, è morta all’ospedale di Avezzano.
Non cantiamo vittoria perché in giornata arriveranno nuovi casi infanzia e primaria