
Un percorso “irto di insidie”: così ha definito il sindaco Luca Tirabassi il rinnovo dell’affidamento in house alla partecipata Cogesa, rientrato, volente e nolente oggi, nella discussione in consiglio comunale sull’aumento della Tari per il 2025.
“La decisione sulla gestione dei rifiuti è molto delicata – ha detto il sindaco – ci determineremo nelle prossime settimane su quale percorso seguire, ovvero se con una gara ad evidenza pubblica che sembra la più lineare e che consentirebbe di ridurre la tariffa, ma che mette a rischio la tenuta occupazionale, oppure l’affidamento in house a Cogesa che però deve tener conto delle indicazioni della Corte dei Conti”.
“Bisogna essere consapevoli che la scelta, qualunque sia, in qualche modo scontenterà qualcuno – ha aggiunto – per questo voglio condividere questo percorso anche con l’opposizione, perché riguarda anche la vita di tanti nostri concittadini”.
La discussione sull’aumento della Tari (di oltre il 5%) per il 2025 per il resto ha seguito la “recita delle parti”, non senza un po’ di ipocrisia a destra e sinistra. Se non altro perché alla fine, chi appena un anno fa aveva votato a favore dell’aumento ha oggi votato contro e chi aveva votato contro ha votato a favore.
Con la maggioranza attenta a dare addosso alla stampa che ha presentato l’aumento come la prima decisione della giunta Tirabassi.
In realtà un atto dovuto, come noi almeno abbiamo sottolineato nell’articolo che ha svelato gli aumenti, contro il quale, ha obiettato l’ex assessora Katia Di Marzio, “l’amministrazione avrebbe potuto mostrare un po’ più di coraggio – ha detto – allentando gli aumenti grazie ad un avanzo di amministrazione di oltre 700mila euro che noi non abbiamo avuto in eredità e valutando di distribuire diversamente il peso dell’aumento tra utenze domestiche e non, considerando che le prime sono diminuite e quindi andranno a pagare di più”.
Le inevitabili schermaglie sulla gestione di Cogesa, pur non essendo all’ordine del giorno, hanno preannunciato quello che sarà il clima quando il nodo verrà al pettine. E non ci vorrà molto.
Tra chi “non ha avuto modo di farsi carico del problema” (come se fosse sopraggiunto) e chi, come un pesce in barile, non ricorda quando tutto il disastro è iniziato.
Perché la crisi della partecipata ha radici antiche, ma ben radicate. E fingere di non sapere dove, anche questa, è ipocrisia.
Ottimo il finale !
“ Perché la crisi della partecipata ha radici antiche, ma ben radicate. E fingere di non sapere dove, anche questa, è ipocrisia”
Gran finale. Ma Tirabassi avrà capito
Alla fine sempre il cittadino è a pagare
… raccontiamocela tutta… se per i SECCO si decise esigendo un passaggio a settimana per il suo ritiro da parte degli operatori del COGESA, invece che ogni 15 giorni come accade per altri Comuni, è ovvio che deve aumentare la TARI… o qualche mente illuminata pensa che i “ passaggi di Ritiro dei rifiuti “ sia fatto aggratis?
Più passaggi si fanno… più persone si occupano… più si PAGA !
Accertato che l’aumento della TARI coincide con la diminuzione della qualità del servizio, ricordo che l’organico, almeno l’estate, veniva ritirato 3 volte.
Per non parlare dei rifiuti ingombranti… praticamente inesistenti
Come era il suo slogan? Ah giusto: Fidati di me. Ahahahahahahahahaha
Il servizio rifiuti ingombranti che fine ha fatto? Ora c’è solo un form da compilare senza nessuna ricevuta e quindi un oggettivo riscontro.
Il numero di occupati è inversamente proporzionale alla salute pubblica della valle .
Chi ha predisposto le assunzioni lo sapeva bene e a pagare è sempre la povera gente !
Mah mi pare, ma posso sbagliare, che chia a causato il disastro in COGESA, è stato votatissimo un mese or sono, un vero tributo, per cui adesso cosa volete?
Per fame
Per fame !
Che zerbino!
scomparsi entrambi la carciofara e il carciofaro?