Cogesa, l’imbarazzante silenzio della politica. Formalizzata la decadenza del Cda

“Le mie dimissioni sono sul tavolo, ritengo però che debbano seguire le procedure statutarie, ovvero essere accolte dall’assemblea dei soci. Anche per questo ho auspicato la settimana scorsa che la politica ritrovasse un’intesa sul futuro di Cogesa, fermo restando che, a mio avviso, dalla scelta dell’amministratore unico, chiunque sia, non si può tornare indietro, come d’altronde ha sottolineato la Corte dei Conti”.

Franco Gerardini parla ora a tutti gli effetti da amministratore della società partecipata: il Collegio sindacale ha infatti provveduto l’altro giorno (i termini sarebbero scaduti domani) a formalizzare al registro delle imprese la decadenza dell’ex Cda e la nomina del nuovo amministratore. Qualunque obiezione a questo, dovrà passare per il tribunale e i tempi certo non consentono di attendere. Non si può attendere, soprattutto, per l’approvazione delle nuove tariffe e per il rinnovo della convenzione con l’Asm che scarica a Sulmona i rifiuti dell’Aquila, una partita che vale milioni di euro e decine di migliaia di tonnellate conferite all’impianto. Decisioni che devono obbligatoriamente passare al vaglio di un’assemblea che continua ad essere latitante.

La politica tace, a destra e a sinistra: un assordante silenzio e timidi approcci che non hanno portato finora neanche a ipotizzare una via d’uscita. Imbarazzante, per tutti. Per chi è a favore o contro la scelta di Gerardini, per chi fa colpi di mano o si esercita in diffide, per chi ha la presunzione di rappresentare gli interessi della collettività.

Il nuovo amministratore unico sta gestendo in questo periodo quel che può: il recupero crediti, innanzitutto (ieri è stato sollecitato il pagamento di un debito alla Montagne Teramane – MoTe, da circa 400mila euro), la riorganizzazione del lavoro, gli interventi per la riduzione dei miasmi. Ma Cogesa ha bisogno di ben altro per evitare il fallimento, ha bisogno di un piano di ristrutturazione del debito che comporta scelte condivise e difficili: oltre alle tariffe, ad esempio, si devono definire gli investimenti sul Css e si deve trovare una strada e i tempi di percorrenza per permettere ai Comuni morosi di pagare il dovuto, senza che questi dichiarino bancarotta.

E’ un processo inevitabile, perché comunque la dichiarazione di stato di crisi, con i suoi tempi, arriverà prima o poi al pettine e allora le vie d’uscita saranno limitate. Piuttosto imposte. O si paga o si vende. Ma forse il silenzio è finalizzato proprio a questo.

5 Commenti su "Cogesa, l’imbarazzante silenzio della politica. Formalizzata la decadenza del Cda"

  1. Ma il ritiro del vetro? La sostituzione dei mastelli danneggiati perché usurati? Ma la consegna degli ecocalendari? Dobbiamo accendere un cero a qualche santo e pregare? Chiedo per un amico fedele (non mi riferisco al cane)

  2. Qui si parla del futuro della nostra città sia in termini ambientali che economici e tu stai a pensare al vetro e ai calendari !!??
    Qui non c’è futuro 😔

  3. Cornelio ha lasciato danni …

  4. recuperare i crediti dai comuni morosi?…. ma queste parole non le avevano proibite con una delibera del consiglio di amministrazione?
    ridiamoci su va…
    forza Sulmona forza Cogesa

  5. Chiudere tutto, esternalizzare il servizio.

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