
La pace non si fa con gli ultimatum e quella tra i sindaci soci di Cogesa sembra tutt’altro che una tregua. Così l’incontro aggiornato lunedì scorso che era previsto oggi pomeriggio tra i primi cittadini delle due parti avverse, quella pro Gerardini e quella dei cosiddetti dissidenti, è saltato.
Gli spazi del dialogo sono stati chiusi bruscamente dalla diffida, l’ennesima, che i dissidenti, che meglio sarebbe definire diffidanti, hanno inviato venerdì sera all’amministratore unico della società partecipata e al presidente del Collegio dei revisori dei conti, invitando quest’ultimo ad assumere di fatto il comando della società e convocare a stretto giro l’assemblea dei soci per discutere dell’annullamento della delibera di revoca al Cda fatta il 30 dicembre scorso.
Argomento, questo, per il quale è attesa per dopodomani la pronuncia del tribunale delle Imprese e dalla quale, a questo punto, dipenderà il futuro della governance della società partecipata.
La diplomazia politica, insomma, ha tirato i remi in barca e la risoluzione della controversia è ormai affidata ai giudici.
Al di là dell’esito di merito della sentenza, tra i litiganti a perdere è sicuramente la politica e la classe dirigente che la rappresenta.
Diffida sacrosanta vista la decisione del controllo analogo, della camera di commercio e del tribunale dell’impresa.
Se questo è il motivo della rottura vuol dire che i sindaci che hanno eletto il nuovo Au hanno molto da spiegare perché viste le 3 decisioni in premessa chi ha a cuore le sorti del,cogesa, e non difendere una decisione sbagliata presa, non può dissentire. Chiedere a un Au sospeso o con il suo incarico messo in discussione di esimersi dal compiere atti, che potrebbero essere annullati e quindi causare non pochi problemi, è giusto. Più che la sconfitta della politica, quella è stata la nomina di Gerardini, la posizione dei sindaci che lo hanno eletto, Sulmona in primis, è la sconfitta del buon senso in difesa di una scelta sempre più indifendibile
Cioè i dissidenti sono i 40 Sindaci e i non dissidenti i 4?
Sce … i dissidenti sono 40 sindaci. La maggioranza. Questa narrazione è davvero da ridere. Se lo avesse fatto qualcun altro il Germe avrebbe fatto le barricate.
e a iter male impostato, Sulmona,Comune Capofila della compagine sociale con il pacchetto di quote maggioritario dimostra di non avere lo scettro della situazione e nessuna autorevolezza: è sempre più chiaro che a questo punto chi rompe paga e i cocci sono i suoi…
Quello che più mi rattrista oltre la voce da in se, il palese schieramento di questa testata giornalistica che, quando tocca argomento cogesa, non si mantiene equidistante, obbiettiva scevra da personali convizioni politiche e priva di una oggettiva valutazione. Se i cosiddetti dissidenti sono 40, e quindi in democrazia maggioranza, mi domando quali siano gli interessi dei ristretti ostinati. Di questa storia una cosa sola emerge in modo chiaro ed inequivocabile: l’assoluto isolamento di questa amministrazione che non e’ capace di creare sinergie con altri comuni anche con la stessa l’aquila. Ho letto che il 5 a l’aquila ci saranno le tre maggiori cariche dello stato….. Prendi esempio caro sindaco che, purtroppo, ho votato…..
I sindaci dissidenti dalla realtà arrivano al paradosso che, nonostante 3 decisioni momentaneamente avverse al nuovo AU, pur di difendere la decisione errata presa considerano diffidanti i comuni che difendono le norme e quindi la legalità.
Dovrebbero essere loro che hanno preso questa scellerata decisione, scellerata per la modalità, a essere i primi a,pretendere che un Au la cui nomina è fortemente messa in dubbio si esima dal compiere atti oltre l’ordinaria amministrazione in nome proprio di quel bene comune di cui si fanno difensori. Invece fanno il contrario così per smentire le loro stesse affermazioni.
Se a parti invertite il vecchio Cda o un vecchio Au avesse fatto quel che sta accadendo adesso avremmo letto dichiarazioni, post, consigli comunali speciali, articoli e invece niente. Il tutto a non smentire l’ormai evidente fatto che c’è stata una campagna mediatica contro alcuni evidentemente non ritenuti amici o vicini in nome di principi che appena è cambiata la gestione con una persona ritenuta vicina gli stessi principi sono finiti nel dimenticatoio. Questa storia rappresenta bene questa città e come si utilizzano certi strumenti non per le loro vere e sacrosante finalità ma per altro.
Concorsi pubblici per lavorare al
Cogesa !!
Questo e’ l’antibiotico da prendere !
Togliere chi e’ stato chiamato a chiamata diretta negli ultimi anni
e ricominciare !
Solo quando si toglierà il timbro di fabbrica al
Giocattolo si tornerà ad una società in utile e seria !
Puoi cambiare il cinturino ma se gli ingranaggi sono gli stessi L’orologio rimane lo
Stesso.
io credo invece che abbia ragione Il Germe nel dire che é la politica che ne esce sconfitta. I cd. “diffidanti” difendono amministratori che si sono dimostrati incapaci sino al punto di dover ricorrere alla “crisi di impresa” dopo aver esaltato il loro operato per la “società risanata” (??!!), ma si sono dimostrati di esere “zerbini” di una “certa” politica locale e dall’altra vogliono disarcionare un AU, che tutti ritengono a parole “qualificato e serio”, ma che l’unico peccato che ha compiuto é venire a Sulmona dalla costa “aggratis” per chiedere alla politica della Valle Peligna e dell’Alto Sangro (lasciamo perdere quelli dell’Aquila che hanno pensato solo a dissossare la Società COGESA), di tornare a pensare al futuro della Società, così mi sembra di ricordare abbia affermato in risposta ad una nota dei 41 sindaci “eroi della legalità” (?!?) che rispondono al grido “boia chi molla!” ed é tutto dire sulla loro affidabilità.
È arrivato il manager.
Il primo peccato di Gerardini è stata la modalità con cui alcuni sindaci hanno scelto di nominarlo, modalità che era chiaro fin dall’inizio avrebbe creato disappunto tra gli altri sindaci che tra le altre cose avevano proposto varie ipotesi di mediazioni tutte rigettate. Un consorzio funziona così se lo vuoi gestire da solo o con pochi amici gli altri non stanno a guardare. Ma a guardare non è stata neanche la camera di commercio che ha sospeso la nomina stessa e neanche il tribunale delle imprese che ad ora, vedremo a breve, ha di fatto messo in dubbio la nomina stessa. E qui si parla di regole non di politica o politicanti. E il rispetto delle regole dovrebbe interessare tutti, ma per alcuni le regole esistono a giorni alterni.
Sulla crisi di impresa lo sbaglio del vecchio Cda è aver esaltato un +36mila euro nel bilancio e poi iniziato l’iter dello stato di crisi. E qui condivido. Ma lo stato di crisi, che Gerardini non ha stoppato, è sacrosanto visto che i comuni soci non pagano il dovuto al cogesa, e spesso lo contestano come ha fatto Sulmona tagliando i servizi. Come può funzionare una società se i suoi stessi soci non la pagano? E se i comuni debitori invece di pagare pensano di risolvere il problema cambiando la governance ogni volta. Siamo seri in un paese normale sarebbe chiaro a tutti di chi è la colpa, di chi non paga e non vuole neanche prevedere cambio delle tariffe che sarebbe l’unica alternativa, proposta dallo stesso Au. Ad oggi gerardini non ha smentito nulla del vecchio Cda, questi i fatti, solo su L’Aquila ma su questo ha prima di tutto smentito i sindaci stessi che quelle tariffe, possibili grazie a chi gli ha venduto le quote per entrare, le hanno votate nell’assemblea e ora fanno gli gnorri.
Ironizzare sugli eroi della legalità perché chiedono a un Au la cui nomina è messa in dubbio è sospesa da ben 3 organi due dei quali indipendenti con la conseguenza che tutti gli atti compiuti, dalla nomina e non dalle decisioni, vengano annullati fa ridere e fa riflettere su come si usi la legalità a giorni alterni e a seconda di chi fa cosa. Perché proprio la legalità e il bene comune dovrebbe spingere l’AU a non compiere atti che se annullati potrebbero gettare nel caos, ancora di più il cogesa, nonché creare non pochi problemi legali e finanziari. Anche questo è pensare al futuro nonché al presente della società.
a questo giornale dovremmo fare un monumento, invece, perché mentre voi leccaculo dormivate, era l’unico che raccontava le cose come stavano. Quelle che poi si sono verificate. Ed è l’unico che continua a dire le cose come stanno, come ad esempio il rinvio a giudizio di Margiotta per peculato, notizia che nelle altre testate è stata letteralmente travisata, parlando di opposizione della procura, come se la procura fa opposizione dopo due anni… Se qualcosa si riuscirà a salvare del Cogesa lo dobbiamo anche al Germe, oltre all’opera di Gerardini che ringrazio a nome della gente onesta che vive in questo territorio. Mi auguro che il 5 aprile questa vicenda si chiuda definitivamente azzittendo i sindaci che si stanno vendendo il territorio a pezzi.
Leccaculo ci sarà lei.
Perché qui oltre i racconti ci sono i fatti, e si discute di fatti.
La camera di commercio ha sospeso la nomina del nuovo AU, il controllo analogo cogesa ha chiesto la revoca della sua nomina, il tribunale d’impresa ha praticamente lasciato intendere la stessa cosa non riconoscendogli la rappresentanza processuale. Questi sono fatti. Non si discute la persona Au ma i fatti che ad oggi fanno desumere che la tanto decantata nomina di Gerardini non sia avvenuta correttamente secondo le norme, non come cerca di veicolare certa gente secondo opinioni, e si aggiunga che chiedere a un AU di esimersi, viste i dubbi sulla sua nomina, dal compiere atti oltre l’ordinaria amministrazione, atti che potrebbero essere annullati creando problemi di risarcimento e di caos gestionale, non è leccaculismo ma buon senso. A proposito di gente onesta, auto dichiaratosi tale, e leccaculismo. Ps aspettiamo di leggere le notizie di Margiitta ma anche quelle sul sindaco di Pacentro che su altri siti hanno trovato spazio
Condivido!!!!!!
Concordo……se noi cittadini sappiamo qualcosa e solo grazie al Germe !
In un paese disfattista come Sulmona,e questi commenti lo confermano più che mai,non si andrà mai avanti,perchè si permette ad omuncoli senza scrupoli capaci solo di mettere in difficoltà chi saprebbe fare qualcosa per risolvere problemi,a vantaggio di chi invece ha mire diverse dal bene della città. Chi muove le fila dei dissidenti sta scegliendo una strada ” politica”,politica da strapazzo,per colpire bersagli non graditi,non per risolvere problemi..dovrebbero solo vergognarsi
Quindi secondo lei sarebbero disfattisti coloro I quali stanno chiedendo di rispettare le norme e le decisioni, temporanee, di due organi indipendenti che hanno fortemente messo in dubbio le legittimità della i nomina, non della persona, di Gerardini? È inutile che la buttate in politica perchd la questione è giuridica dopodiché i primi a fare una scelta politica, che sembra essere avvenuta contro le norme, sono stati i sindaci che hanno nominato il nuovo Au. Scelta talmente politica e niente affatto per il bene della comunità che la difendono a prescindere e senza possibilità di confronto.
Ps i senza scrupoli sono coloro i quali in barba alle regole fanno scelte sbagliate, nei modi, le cui conseguenze ricadono su tutti. Vedremo a breve cosa deciderà il tribunale e su chi sono costoro senza scrupoli. Salvo se le persone come lei non grideranno al complotto. Ps ad oggi non sembra proprio che il nuovo AU abbia apportato il tanto cambio di passo dai fans decantato, anche sulle consulenze, anzi è perfettamente in linea con i predecessori . Ha più fans che fatti e i pochi fatti onestamente dicono altro tipo che nonostante la sua nomina sia sub giudice non si esime dal compiere atti che potrebbero creare non pochi problemi gestionali e legali. Certi commenti invece evidenziano come a Sulmona non conta cosa si fa ma chi lo fa