Cogesa, si allarga la ferita. Sindaci del centrosinistra appoggiano il Pd

Si complica il dibattito e lo scontro sulla gestione della società partecipata del Cogesa, dopo il comunicato con cui il Pd di Sulmona, con la presa di distanza della capogruppo Teresa Nannarone, ha sostanzialmente smentito la linea data dalla maggioranza di palazzo San Francesco.

Ieri sera la coalizione di Liberamente Sulmona si è riunita d’urgenza, ribadendo la linea già votata sulla necessità di trovare un direttore generale che rimetta ordine nei conti e nella gestione della società, linea, appunto, contestata dal Pd, che invece intende puntare sull’attuale apparato tecnico.

Ad allargare la ferita arriva ora un comunicato dei sindaci di Acciano, Cansano, Campo di Giove, Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Pacentro e Pescocostanzo, pronti dicono ad un tavolo di concertazione territoriale per fare il punto, ovvero una sorta di doppione dell’assemblea dei soci targata centrosinistra.

Il non volere il direttore generale è secondo i firmatari “un atteggiamento assolutamente coerente poiché già lo scorso anno gli stessi sindaci l’avevano sostenuto con forza – scrivono -, tanto che in assemblea all’unanimità si decise, tra l’altro, di dare mandato al CdA di eliminare dal fabbisogno del personale la figura del DG, di ridurre il costo del personale ed i costi generali; di redigere situazioni trimestrali sull’andamento economico e finanziario

da presentare alle scadenze all’Assemblea”.

1 Commento su "Cogesa, si allarga la ferita. Sindaci del centrosinistra appoggiano il Pd"

  1. La nomina di un manager con ampi poteri e pagato bene come si fa in genere con i manager d’azienda sarebbe l’unica ancora di salvezza per il Cogesa. Naturalmente tale manager dovrà essere libero di riorganizzare la forza lavoro il che, senza ipocrisie, significa altresì ridurre il personale, sia operativo, sia amministrativo. Basterebbe leggere i bilanci dell’ente per capire dove risiede l’esplosione dei costi e come da questi emerga l’assenza di una qualsiasi gestione manageriale. Invece si mostra ostilità alla nomina del DG ammantandosi dietro la riduzione dei costi, ma volendo, al contrario, perseverare nello spreco di risorse attuale e con la gestione politica dell’ente.

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