Cogesa, verità senza contraddittorio. Sulmona va avanti

Banchi vuoti e nessun contraddittorio. Da una parte la trasparenza, dall’altra gli invisibili. Nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco non è stato necessario studiare l’Institutio oratoria di Quintiliano per mettere in atto inventio, dispositio, elocutio, memoria e actio. A parlare sono state le carte e soprattutto l’assenza della minoranza che abbandona gli interessi dei cittadini che li hanno eletti a suon di voti. La possibilità di replicare, però, l’avranno perché la maggioranza si è già impegnata a convocare un nuovo consiglio comunale su Cogesa.

Il consiglio della vergogna, parte seconda. Già, perché quando all’interno dello stabile di via Mazara entra dalla porta principale la gestione di Cogesa, c’è chi si tiene ben lontano dai doveri istituzionali. Oggi, nella seduta straordinaria del consiglio comunale, si sarebbe dovuto discutere della situazione critica della partecipata. Una società sull’orlo del baratro, che dà da mangiare a 244 dipendenti. Una partecipata di cui Sulmona è il Comune socio con maggiori quote. Un’azienda che, soprattutto, opera sul territorio e i cui ex vertici sono stati rinviati a giudizio a causa dei miasmi provenienti da Noce Mattei.

Insomma, ci sarebbe stato molto da chiedere a chi dal 2017, anno zero dell’inizio della crisi, a chi nella vecchia maggioranza c’è stato per 6 anni: Luigi Santilli, Franco Di Rocco e Salvatore Zavarella. Ma anche Andrea Gerosolimo, deus ex machina dell’Amministrazione Casini. E invece sul registro è stata apposta l’assenza. Se giustificata, o meno, lo deciderà lo spirito critico della comunità. Assieme a loro hanno lasciato vuoti i rispettivi posti anche Vittorio Masci e Antonietta La Porta.

“Oggi mancano proprio coloro che non potevano permettersi il lusso di assentarsi – tuona Teresa Nannarone -. Chi si candida deve venire in consiglio comunale, soprattutto se vuole dire qualcosa sui soggetti da difendere. Ma davanti agli atti che questa maggioranza, in silenzio per un anno, ha cercato c’è poco da difendere”.

Inevitabile, dunque, un soliloqui dell’intera maggioranza. Oltre due ore e mezza per fare un punto a 360° dell’intera situazione economico-finanziaria, nonché di gestione politica, di Cogesa.

A fare le pulci con maggiore scrupolo è stata la stessa Nannarone, la quale ha ottenuto l’accesso agli atti sulla gestione della partecipata. Circa 60.000 euro spesi da Cogesa per la gestione del verde di Molina, oltre che la manutenzione del cimitero. Il metodo migliore per scavarsi la fosse, e non solo in senso figurato. E poi la cura delle aiuole a Barisciano e Ocre. Soldi pubblici per consulenze e rifacimento strade. Roba che con i rifiuti è ben lontana. Pagata, ovviamente, dai contribuenti. I soldi della TARI finiti nel fosso.

“Cogesa ha speso soldi per trasporti per conto terzo – prosegue la Nannarone -. Sono stati acquistati 145 telefoni cellulari per 130 dipendenti. E’ difficile rispondere a queste carte. Se quei soldi fossero stati risparmiati lo stoccaggio di rifiuti sarebbe funzionato e, inoltre, non ci sarebbe venuto il dubbio su chi la notte va a sversare i rifiuti a Noce Mattei di nascosto. Questi temi non sembrano cari alla minoranza. Loro dovevano rendere conto di queste porcherie, o almeno quella parte che componeva la maggioranza Casini”.

Anche Maurizio Balassone, consigliere di maggioranza di Sbic, ha ribadito che l’assenza di alcuni elementi sul tema Cogesa è già stata vista: “Siamo abituati a questi consigli disertati – ha spiegato Balassone -. Già accadde ad agosto 2020. Significa che per loro il Cogesa è un tabù”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Jacopo Lupi: “Questa latitanza della minoranza preoccupa. Noi siamo dalla parte di Franco Gerardini, eletto amministratore unico per il suo curriculum, e non per appartenenza politica”.

“Il maggiore problema economico dell’Ente deriva proprio da Cogesa – aggiunge Katia Di Marzio -. Dalle carte pervenute possiamo già affermare che il bilancio 2022 si chiuderà con una grave perdita”.

A snocciolare dati sulla qualità dell’aria e delle acque nella località di Noce Mattei è stato il consigliere Maurizio Proietti: “Sono state trovate tracce eccessive di manganese e ferro. Eppure la Casini sosteneva che il controllo della qualità dell’aria apparteneva a Cogesa e non al Comune”.

C’è poi il tema dei rifiuti indifferenziati dell’Aquila, che il capoluogo sversa a prezzi di favore e che hanno riempito il 67% del sito di Noce Mattei. E’ pesante l’intervento di Antonella La Gatta, già consigliera provinciale. Una vera è propria invettiva contro il sindaco aquilano, Pierluigi Biondi: “Dovrebbe vergognarsi – ha esordito La Gatta -. In media ogni anno finiscono in discarica 33.000 chili di rifiuti. Solo L’Aquila ne sversa 22.000. Dice che i suoi rifiuti puzzano meno degli altri? Allora li vada a mettere sul suo territorio. E i sindaci scissionisti come spiegheranno che questa situazione peserà sulle tasche dei propri concittadini? E’ finita l’epoca dei rinvii. E’ iniziato il periodo delle azioni”.

“Noi non possiamo preoccuparci solo del mastello fuori la porta ritirato – spiega Catia Di Nisio -. I rifiuti vengono lavorati sul nostro territorio. Per questo la nostra responsabilità è maggiore”.

“E’ facile tacciare i sulmonesi come anti-aquilani – aggiunge la Nannarone -, ma non è così. E’ un’affermazione meschina. I fatti dicono che il crollo di Cogesa inizia nel 2017, anno in cui L’Aquila entra in società, e periodo in cui le assunzioni iniziano a impennarsi”. Perché il segreto di pulcinella, alla fine, è stato rivelato all’unisono dall’intera maggioranza: ovvero che Cogesa, per anni, è stato un serbatorio elettorale .

“Trasparenza e competenza non sono valori negoziabili – tuono Gianfranco Di Piero in merito all’elezione di Franco Gerardini -. Aldo Moro ci ha insegnato a non aver paura di dire la verità. Mi sarebbe piaciuto il confronto con la minoranza, ma ciò è venuto meno. Campanilismo? Non c’è voglia di campanilismo, abbiamo solo scoperto tardi una verità terribile: ovvero che L’Aquila sversava il 67% dei rifiuti che vengono smaltiti in discarica che ha determinato il fenomeno della saturazione. Non c’è alcuna velleità di natura campanilistica dietro le nostre decisioni. Ha detto bene Gerardini: noi abbiamo agito come la donna delle pulizie nei confronti dell’Aquila”.

Al termine della seduta il Comune di Sulmona fa proprio l’ordine del giorno che intende promuovere una efficace riorganizzazione aziendale, attraverso anche la individuazione di un Direttore Generale (così come previsto dallo Statuto della Società), reclutato mediante avviso pubblico, in grado di supportare la governance attraverso una visione innovativa e capace di attuare politiche sui rifiuti in linea con le direttive europee e rispettose di un territorio che ha nel suo contesto ambientale un valore di bellezza e vivibilità irrinunciabili.

Inoltre, in caso di stipula di nuova convenzione con la società ASM, la stessa dovrà prevedere un conferimento in discarica in misura inferiore a quella attuale; una percentuale di raccolta differenziata che sia in linea con le percentuali previste dalla normativa vigente; una tariffa uguale a quella corrisposta dagli altri soci a parità di servizi.

13 Commenti su "Cogesa, verità senza contraddittorio. Sulmona va avanti"

  1. Chi parla dimentica che la maggioranza governa, amministra e prende decisioni…vedremo se e cosa risolveranno dopo aver promesso buon andamento e cambiamento. Un anno e mezzo di nulla e hanno ancora da lamentarsi e dare colpa agli altri? Ma veramente veramente?? Scaricare colpe su Gerosolimo è molto comodo e conveniente…

  2. Non capisco come per questi danni non paghi nessuno!?
    È assurdo che uno sfacelo economico e ambientale di questa portata non sia stata fermata prima.

    • Semplice perché questi danni ambientali non esistono in quanto nessun giudice li ha accertati e ad ora non è stato commesso nessun reato, toccherà aspettare il processo, di norma funziona così non si fanno i processi, senza contraddittorio, in consiglio comunale.
      Sullo sfacelo economico, come ha spiegato il nuovo AU ,basta chiedere ai sindaci che non pagano il dovuto. E tra questi il comune di Sulmona.

      • Non ci sono danni ambientali?
        Stiamo riempiendo la nostra città di immondizia e tu come lo chiami !?
        Sono d’accordo con te sulla corresponsabilità della passata amministrazione che non ha pagato i conti alla cogesa,

        • Una discarica si riempie di rifiuti non di profumi. Quindi il fatto che là si riempia non è un danno ambientale, l’eventuale danno, da accertare dipende dal mal funzionamento dell’impianto.
          Ma è oggetto del processo in essere, solo rinvii, certo non compete ai consiglieri comunali.
          Le corresponsabilità sono delle amministrazioni che non pagano, ora se la scorsa o la attuale o entrambe a me non interessa. Io ho votato questa amministrazione per cambiare rispetto alla precedente non per fare uguale se non peggio. E per ora gli unici cambiamenti che hanno fatto e nelle poltrone non nel risolvere i problemi. E dire come è stato detto oggi che i debiti sono derivanti da aiuole e dipendenti è falso o quanto meno tendenzioso, perché i debiti come ha detto il nuovo AU sono crediti non riscossi, modo elegante per dire che chi dovrebbe non paga. E gli effetti di questa cosa l’abbiamo già visti con l’eco calendario i cui ritiri sono stati tagliati perché il comune di Sulmona non ha riconosciuto 300mila euro al cogesa e infatti il sindaco non ha chiesto il ripristino dei vecchi ritiri ma che il passaggio al nuovo calendario fosse più graduale

  3. Il Dg adesso diventa figura indispensabile prima era un esempio del famoso stipendificio o poltronificio. Così per evidenziare imbarazzanti cambi di idea, speriamo che imbarazzante non sia anche la scelta del Dg.
    Telefonini? Ma perché negli sprechi non mettiamo anche una Stelvio?
    Perché non diciamo che il buco di bilancio non è per le aiuole e strade ma perché i comuni, Sulmona in primis non pagano. Perché il sindaco e gli altri non dicono perché non cacciamo le centinaia di migliaia di euro che devono? Per parlare di trasparenza . Così sempre per la trasparenza perché non hanno spiegato perché non hanno riconosciuto 300mila euro di servizi al cogesa, che grazie a questa testata, abbiamo scoperto essere la causa del taglio de ritiri?
    Perché prima di fare domande avrebbero potuto iniziare a dare risposte. Perché su quel che è successo deciderà la magistratura e non il consiglio comunale, e fino a quel momento non esistono colpevoli e neanche reati.
    Ma esistono debiti non pagati, dal comune.
    Inoltre tra i rinviati a giudizio preme sottolineare che non ci sono solo gli ex vertici, in quanto rappresentanti legali della società, ma persone della struttura, dipendenti a cui certi controlli certe azioni competono. Figure della struttura che voci vedono come futuro Dg, vedremo.
    Il contraddittorio onestamente è mancato in primis da parte del sindaco e di questa maggioranza quando hanno deciso, nonostante l’assenza degli altri sindaci, di nominare un Au, certo competente ma altrettanto di parte e con una appartenenza politica netta, nonostante si faccia finta di non vederla.
    Idem quando in fretta e furia hanno convocato una conferenza stampa per giustificare, visto il malcontento, il casino del loro operato invece di fare una assemblea pubblica con tutte le parti coinvolte così da avere un vero contraddittorio e sentire tutte le campane non solo quelle di parte.
    È sempre per trasparenza avrebbero potuto spiegare il perché il comune ha speso 10mila euro per un legale per tutelarsi verso uno stato di crisi che, come riportato da questa testata, non è stato formalizzato nelle sedi opportune. Quindi tecnicamente non c’è. A che serve allora il consumente? E con 10000€ si potevano rattoppare buche, tagliare alberi, fare manutenzione del verde e dei tombini, insomma cose per i cittadini, visto che fino ad ora di queste cose non se ne vede traccia. Solo Saca, cogesa ma niente soluzione ai problemi dei pendolari o di chi deve andare o tornare dalla stazione.
    È sempre per trasparenza avrebbero potuto spiegare perché lo stesso au ha determinato, da determina, una consulenza a suo favore, ma non erano inutili e andavano tagliate? O le consulenze sono belle e utili se si danno e le fanno gli amici e brutte e cattive se le fanno altri? Per capire basta leggere elenco delle consulenze degli anni scorsi.
    Perché facile fare gli accusatori senza contraddittorio ma con tante contraddizioni

    • Perchè durante il consiglio comunale non è stato chiesto perché un dipende del cogesa utilizza una stelvio di proprietà del cogesa?

      • Evidentemente per loro quello non è uno spreco, chissà perché. Non solo non è stato chiesto ma ci si è affrettati a far finta di tagliare due consulenze, ma non gli è passato manco per la testa di tagliare la Stelvio.

  4. Si potevano spendere due parole per le tante consulenze date… anche a “Manca”… così tanto per par condicio… o No?
    Ho seguito la prima parte del Consiglio su CiviCam… e dopo aver ascoltato l’intervento del Dott. Proietti, una sola cosa bisogna fare, ma nessuno ha il coraggio di proporla:
    CHIUDERE QUESTA DISCARICA !
    O ridimensionarla, per come è nata, ai soli Comuni del Territorio Peligno!
    In quanto se la priorità è la sola salvaguardia dei 244 posti di lavoro, (che poi molti di loro dovrebbero reintegrarli i Comuni di provenienza), e per far questo continueremo a far scaricare i rifiuti da ogni dove per mantenere in piedi la baracca… allora è meglio cambiare aria e lasciare questa Valle di lacrime al suo nefasto destino di “pattumiera” d’Abruzzo.

  5. Quadrifoglio verde | 7 Febbraio 2023 at 20:50 | Rispondi

    Ma per la consegna degli ecocalendari? Il ritiro de vetro? Ma non è meglio chiudere tutto e affidare a ditte di fuori!

  6. Ad Avezzano fanno consiglio comunale per fare fronte comune sulla velocizzazione ferroviaria Pescara Roma, perché chiaramente ne capiscono le potenzialità e le ricadute economiche.
    Da noi si fanno mega spot sul Cogesa per cercare di mettere una toppa al casino fatto, consiglio comunale utile solo ad alcuni esponenti della maggioranza per esprimere presunte verità o in vista della possibile defenestrazione del nuovo AU appena nominato. È una vergogna pensano solo alle poltrone

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