Coltello alla mano, rapina in via Mazzini

Una rapina a mano armata è stata compiuta questa sera all’uscita del supermercato Conad di viale Mazzini. Due uomini parzialmente incappucciati si sono presentati ad orario di chiusura e hanno avvicinato l’addetta della parafarmacia del centro commerciale che era appena uscita dal lavoro. Le hanno quindi puntato un coltello intimandole di consegnare la borsa.

Uno di loro ha atteso dentro un furgone, un Citroen Berlingo che era stato rubato poco prima davanti ad un bar e che il proprietario, come accaduto qualche giorno fa per il Patrol poi schiantatosi contro la villa della senatrice Pelino, aveva lasciato con le chiavi al quadro.

I due presa la borsa si sono poi dileguati facendo perdere le loro tracce.

Sulla vicenda sta indagando la polizia di Sulmona che in questo momento sta ascoltando i testimoni e cercando di avere qualche indizio dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.
I due, tuttavia, non hanno portato via un bottino importante, tanto più che hanno preso la borsa, senza occuparsi invece dell’incasso che la cassiera portava indosso. Era a questo, all’incasso, che probabilmente i rapinatori puntavano.

La vittima ha descritto la coporatura dei due rapinatori che non coinciderebbe con quella fatta in occasione dei ripetuti e inquietanti atti criminali che da due giorni stanno allarmando la città con furti compiuti con persone all’interno delle abitazioni.
Una rapina simile, ma probabilmente con autori e contesti diversi, venne compiuta un mesetto fa nell’edicola di via Costanza.

2 Commenti su "Coltello alla mano, rapina in via Mazzini"

  1. “art.624 del codice penale, il quale dispone che “chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 154 euro a 516 euro”. Ora leggete qua:
    Quattro anni di carcere sono una pena importante, che in genere viene inflitta per reati di una certa gravità. Ma ora il tribunale di Milano stabilisce che anche davanti a sentenze di questa entità il condannato possa evitare il carcere, andando direttamente in affidamento ai servizi sociali senza nemmeno passare per la prigione. Una sentenza innovativa, contro la quale la Procura probabilmente ricorrerà in Cassazione, ma che sembra costituire un passo avanti del fronte garantista nella eterna lotta tra fautori della rieducazione e teorici della repressione.Va da sé che se il ladro viene fermato in flagranza, il suo reato per il codice penale non supera i 4 anni. Ergo ,al massimo viene affidato ai servizi sociali che poi gli trovano anche il lavoro. Ma questa è ancora una nazione? Secondo me c’è una ubriacatura di democrazia,sbandierata da certe forze politiche come progresso. Cari derubati,c’è il rischio che in galera ci andiate voi, colpevoli di esservi fatti derubare. Peccato che molti cittadini non leggono e perciò non sanno cosa succede in questa Italia. Nel caso specifico è come dire:ladri di ogni ordine e grado, datevi da fare,fatevi sotto.Tanto poi la legge del cxzzx,non vi torcerà un capello.

  2. ..la depenalizzazione generale o meglio l’abolizione delle pene e’ stata voluta da chi?…I nostri politicialtroniladroni,che pur di continuare nel saccheggio della Cosa pubblica si sono inventati le pene alternative,i domiciliari,i servizi sociali,i percorsi riabilitativi,ecc…
    i Giudici applicano le Leggi e previste pene ,le stesse sono espressione del parlamento,
    senato…
    quindi gli indicati dei partiti, i politici di turno,che da destra a sinistra,centro ed estremi inclusi ,quasi tutti corrotti devono salvare la poltrona,dunque sconti di pena,
    condoni,amnistie,prescrizioni,perdono,ricchi premi per il giudizio abbreviato,ecc,ecc …
    nessuno protesta,tanti tifosi indossano la casacca con i colori di riferimento politico,tutti applaudono festanti le gesta,meglio gli slogan,gli spot pubblicitari…vuol dire che va bene
    cosi…..Nazione democraticamente evoluta?…paese in via di sviluppo….o no?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*