
I comitati, e non solo, gridano allo scandalo per la centrale turbogas di Metaenergia che sta venendo completata nell’area industriale di Sulmona. C’è chi dice che tutti fossero all’oscuro di quella l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2019, e che solo tra i corridoi di Palazzo San Francesco si sapesse della costruzione della centrale.
In realtà non è proprio così, ovvero che le centrali turbogas spuntino come funghi da un giorno all’altro. Come non è neanche vero che nessuno fino alla scorsa settimana sapesse dell’individuazione di Sulmona come città selezionata (tra le 6 in Italia) da Wartsila per la centrale turbogas. Ne parlavamo lo scorso ottobre, snocciolando anche dati sulle sue caratteristiche e annunciando la fine dei lavori per il 2022. Insomma, nessun mistero dietro all’opera che sta venendo assemblata nella periferia ovidiana.
“Sono almeno tre le Conferenze di Servizi convocate per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale alle quali il Comune è stato invitato a partecipare nel corso del 2019 – scrivono i comitati – il 23 aprile, il 14 maggio e il 7 agosto . Quest’ultima è stata la Conferenza decisoria per la concessione dell’AIA, che in pratica è il provvedimento che autorizza la nuova turbogas ad inquinare l’ambiente e l’aria che respiriamo. Ma il Comune, benché sia stato formalmente invitato a prendere parte alla Conferenza di Servizi, non solo non si è presentato (non è stato presente alcun rappresentante del Comune di Sulmona, come precisato nel verbale della riunione), ma non ha fatto pervenire neppure “l’espressione di un motivato dissenso” e la sua assenza è stata considerata, a norma di legge, come silenzio – assenso”.
“E’ mai possibile – prosegue il comunicato – che su un impianto che ha la stessa capacità di inquinamento della centrale Snam, se non maggiore, Il Comune possa comportarsi in questo modo ? E’ molto grave quanto accaduto e non è accettabile che chi ha la responsabilità di tutelare la salute della nostra comunità mostri un così elevato livello di superficialità e indifferenza. Riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di avere delle spiegazioni e chi di dovere dovrà dare tali spiegazioni. Quello che la Metaenergia sta realizzando a Sulmona è uno dei 6 impianti che la società ha in programma di costruire in Italia. In totale sono 48 i progetti per la costruzione di nuove centrali turbogas previste nella nostra penisola”.
Assurdo.
No vabbhe…..Sulmonesi cornuti e mazzolati come sempre …..discariche , turbogas ,metanodotti , ….manca na centrale nucleare nella valle che si proclama turistica ma di turistico ha ben poco !
L’ultimo regalino dell’ultimo “governo” cittadino
La cittadinanza andava informata …..questa è un’infamata !Meno male che poi non vi hanno più votato !!! Fate tanto i buoni ,simpatici e umili su Facebook …..ma nella realtà fate ribrezzo !
Delusione assoluta !
bene,per un’informazione vera,seria,credibile,autorevole: nomi e cognomi di tutti gli aventi ruolo (amministratori e professionisti) che in silenzio hanno autorizzato l’impianto,o no?
Poiché i procedimenti AIA vengono pubblicati sul sito della Regione ed i cittadini hanno 30 giorni per fare osservazioni, dove stavano questi?
Bravo!
SOLO ADESSO i radical chic ‘ambientalisti finti’ alzano la voce!
la centrale turbogas era già presente (era nata per dare una mano energetica alla FIAT opps per i – finti informati- magneti MARTELLI, ma sempre fiat eh! oltre che al piccolo nucleo industriale, sperando che abbia un dirivieni) questa installazione è un upgrade della centrale vecchia, dismessa solo per crearne una nuova con nuove tecnologie di resa energetica e contenimento dell inquinamento ‘denox’
ma quante chiacchiere da bar e senza un minimo di conoscenza della situazione energetica in Italia, in Europa ed in tutto il mondo!
purtroppo con il sole, vento e dighe NON riusciamo a produrre l energia che utilizziamo e nel modo come la utilizziamo.
e non metteteci la transazione energetica in mezzo, il gas metano è una risorsa indifferibile, l’obbiettivo della transazione è quella di cercare di azzerare il consumo del carbone e del petrolio, che sarebbe già un grande passo avanti.. ma provate a dirlo ai cinesi da cui noi compriamo ormai quasi tutto… mah!
no centrale snam…no turbogas…sempre no a tutto, svegliatevi
dal quotidiano Repubblica
Melendugno, Puglia. Inverno 2022. Qui arriva il gasdotto Tap, il tubo che taglia l’Europa da Est e dall’Azerbaijan porta in Italia 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Erano circa il 10 per cento del nostro fabbisogno, ma già a gennaio – quando la guerra e dunque la crisi energetica ancora non è cominciata – i dati dicono che ha rappresentato il 14 per cento del nostro fabbisogno
Uno qualsiasi.
Che la vecchia centrale fosse necessaria per la FIAT è una favola. Tant’è che aveva chiuso i battenti da diversi anni e la Fiat (ora MARELLI) non ne ha risentito affatto. La vecchia turbogas è stata completamente smantellata e quella che stanno costruendo è del tutto nuova. E ha la funzione di assicurare il bilanciamento del flusso nella rete elettrica. Ma per questo scopo esiste già un sistema che l’Enel ha sempre usato ed è il pompaggio idroelettrico per il quale vi sono disponibili in Italia 6 gigawatt di potenza inutilizzati. Ma l’Enel preferisce prendere “aggratis” i soldi dello Stato, cioè di tutti noi, anziché ricorrere al pompaggio idroelettrico che definisce, nel suo sito “il sistema più efficiente e più economico”. La Valle Peligna non avrà nessun vantaggio da questa centrale, né economico né occupazionale. Ci prendiamo solo l’avvelenamento dell’aria che respiriamo, mentre “loro” faranno profitti sulle nostre spalle e sulla nostra salute. Le fonti fossili sono il passato. Il sole, il vento, e in parte l’idrogeno sono il futuro. Gli altri Paesi lo hanno capito da tempo. Solo l’Italia non l’ha ancora capito. Non perché siamo ignoranti ma perché in Italia la politica energetica non la fa il governo ma la fanno l’ENI, la SNAM e le altre corporation del fossile. Fino a quando la nostra economia dipenderà soprattutto dal gas saremo sempre dipendenti dai ricatti dei paesi fornitori. Putin docet.
Ma se il committente è Metaenergia Produzione S.r.l. cosa c’entra l’ENEL (resta da capire a quale società del Gruppo ti riferisci)?
Il pompaggio idroelettrico non è “aggratis” ==> devi utilizzare energià in rete (prodotta istantaneamente da qualche altra centrale e non utilizzata dai consumatori). Per questo motivo viene fatta di notte quando i consumi dovrebbero essere ridotti (e il sole non ci sta). Mica pensi che il pompaggio idroelettrico produca energia dal nulla? Altrimenti sarebbe un discorso simile al moto perpetuo di qualche millennio e fa (e che viola almeno uno dei principi della Termodinamica) 🙂
Seconda considerazione: senza gas come ti scaldi? A biomassa ==> tagliamo legna e non credo che se tutti ci mettessimo a prelevare legname riusciremmo ad andare avanti per qualche inverno. A Pompa di calore? ==> Vedere parte iniziale della riposta. Isolare gli edifici mirando quasi agli NZEB? ==> Primo passo da fare.
Basta leggere certe posizioni per capire perché qui non apre nessuna fabbrica. Decenni passati a farle scappare i decenni successi dedicati e non farle venire, in sintesi la storia di Sulmona. Il più grande problema rimangono certi concittadini contrari a tutto a prescindere e che ci hanno condannati ad essere un paese sfigato.
bene,con le attuali conoscenze e tecnologie e’ possibile rendere le abitazioni energeticamente autosufficienti (solare/fotovoltaica/pompadicalore/accumulobatterie tutto ecosostenibile) oltre alla supertecnologica Siemens anche diverse aziende Italiane,dinque si da a credere…o meglio : profitti e relativi dividendi,ovvio dei soci,quindi: sta bene rocco sta bene l’intera rocca,i tubi si interrano,le centrali si costruiscono con i denari pubblici (infrastrutture) punto, i profitti per gli amici,amici degli amici,e compari di merenda,o no?
si quelle che fanno i novax e i finti comitati contro la sbam
6 giga watt pensi che siano tanti? lo avrai letto da qualche parte e non sai di cosa stai parlando! è il consumo di Sulmona e dintorni in un mese!
se poi pensi che siano 6gw/ora allora parliamo di fantasie notturne..
poi l energia elettrica ha un costo di produzione ed uno di trasporto! quindi più la produci vicino a dove la consumi più costa di meno!!!
l’energia elettrica che consumiamo ogni minuto, ogni ora, ogni giorno (anche te che scrivi di giga e forse non sai che NON sono consumi TELEFONICI quando navighi) da dove pensi che venga, da Marte!?
cmq da noi l’idroelettrico è davvero scarso come produzione rispetto alle necessità energetiche;inpensabile, di notte, ripompare l acqua all invaso di Villalago casomai se qualcuno pensa di farlo daje con i comitati ‘no pens a niente’ a fare la guerra, fa male all orso, ai lupi, ecc ecc
…quali nomi… lo sapevano tutti, almeno da Ottobre 2021, ma anche prima… chiedetevi come mai nessuno ha protestato… vecchi e nuovi…
Gentile Nick, in Italia ci sono in via di realizzazione 48 nuove centrali turbogas che usufruiranno dei sussidi statali del Capacity market per un importo di 11 miliardi di euro. Tra queste ce ne sono 6 della Metaenergia (una è quella di Sulmona). Sono soldi pubblici sprecati perché per la stessa funzione di queste centrali potrebbe essere utilizzato il pompaggio idroelettrico, sicuramente più economico, come riconosce la stessa Enel. 5 delle 48 centrali sono quelle a carbone che l’Enel vuole riconvertire a gas mentre esistono validi progetti alternativi, come a Civitavecchia, che prevedono l’impiego di energia eolica, solare e idrogeno. Quello di Civitavecchia è un progetto molto innovativo sostenuto anche dalla Regione Lazio, dai sindacati, dagli imprenditori del territorio e dall’autorità portuale, ma il governo e l’Enel, spinti dagli interessi dell’ENI, hanno sempre insistito per la riconversione a gas. Proprio in queste ore è arrivata la notizia dall’assessora all’ambiente del Lazio, Roberta Lombardi, che la riconversione dal carbone al gas non si farà e che invece si attuerà il progetto voluto dalla Regione , dalle istituzioni locali, dalle forze sociali e dai cittadini. A Civitavecchia sorgerà il primo parco eolico offshore galleggiante in Italia. Quanto al riscaldamento esistono le pompe di calore e per cucinare ci sono i fornelli a induzione elettrici. Occorre lavorare molto anche per il risparmio e quindi per l’efficientamento energetico degli edifici. Non si tratta di abolire il gas dalla sera alla mattina, ma di avviare un serio processo di transizione energetica verso le rinnovabili, riducendo sensibilmente il consumo delle fonti fossili se si vuole combattere davvero il riscaldamento globale del pianeta e se si vogliono raggiungere gli obiettivi della neutralità climatica al 2050 ( Accordo di Parigi) e della riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030 ( Green Deal europeo).
Se i cittadini di Sulmona avessero seguito quelli del “sì a prescindere a tutto” oggi ci ritroveremmo con il cementificio di Toto e una mega cava di 400 ettari a Case Pente, con l’inceneritore di rifiuti ospedalieri a Santa Rufina e con la centrale e il metanodotto Snam già realizzati. Altro che sviluppo! Saremmo la discarica delle industrie inquinanti d’Abruzzo. Quale occupazione da questi impianti? Se mettiamo insieme gli addetti previsti per la centrale Snam e quelli della Metaenergia non si arriva a 15 persone. Ridicolo. Per il signor “6 gigafollie” che sembra (dico sembra) tanto ben informato ricordo solo che un Gigawatt (GW) equivale ad un milione di chilowatt (KW) e a un miliardo di Watt.
ci provi, ma non ci riesci, a fare chiarezza sull argomento.
come risposta alle tue affermazioni, andando al contrario sulla tua esplicazione dell argomento, la parola MILIARDO sembra una grande parola, finché si tratta di euro, ma non di WATT. una semplice abitazione di Sulmona consuma 1000000 watt al mese(forse ti piace 100kw?) quindi il tuo miliardo di watt servono per diecimila abitazioni al mese, fatti meglio i conti.
Toto non ha realizzato il cementificio assolutamente per altri motivi che per i le (corrette, questa volta) contestazioni dei concittadini di Sulmona.
poi il ‘Capacity market’ serve proprio per agevolare la transazione energetica; difatti la decentralizzazione della produzione dell energia elettrica aiuta a gestire i consumi e l inquinamento oltre che le centrali ‘denox'(bassa emissione di ossidi di azoto, un microinquinanti) ed a ‘bassa emissione di co2’ (macroinquinante) potranno essere convertite ad alimentazione con idrogeno (passando attraverso la miscela metano/idrogeno, cosa che già sta sperimentando L’ENI)
per questi fondi (un bonus, non tutto il costo attenzione) si applica seguendo il nuovo Regolamento UE sull’energia elettrica.
I nuovi limiti si applicano anche alle centrali già esistenti e prevedono che per partecipare al meccanismo gli impianti non emettano più di 550 g di CO2 di origine fossile per kWh di energia elettrica e di 350 kg di CO2. È quindi chiaro che la transazione energetica passa proprio sul metano: incominciamo a togliere il carbone passando con il metano (sperando che la Cina segui questa teoria)
parimenti rendere più efficienti, dal punto energetico, gli edifici ed i consumi aiuta il problema, ma non lo risolve!
(un condominio non ci fa nulla con il fotovoltaico, perché ha pochi metri di tetto esposti al sole, per esempio)
Signor nessuno, siccome la matematica non è un’opinione 1 gigawatt di potenza (GW) corrisponde a 1000 megawatt di potenza (MW). In Italia ci sono circa 6 GW di potenza di pompaggio idroelettrico non utilizzato, il che equivale a 6000 MW. La centrale turbogas che la Metaenergia sta costruendo nel nucleo industriale di Sulmona ha una potenza inferiore a 100 MW, ma per comodità di ragionamento arrotondiamo a 100. Questo significa che con la potenza inutilizzata del pompaggio idroelettrico (in gran parte gestito dall’ENEL) si potrebbe evitare di costruire 60 centrali come quella di Sulmona. Le pare poco? Per quanto riguarda il cementificio che Toto voleva costruire a Sulmona lei non eccelle nell’informazione. Nel giugno del 2009 si tenne nell’aula consiliare del Comune di Sulmona una assemblea pubblica con la presenza del sindaco e della giunta comunale dell’epoca nonchè dei rappresentanti di Toto, i quali illustrarono il loro progetto con una accattivante pubblicazione che aveva l’intento di convincere la cittadinanza sulla bontà dell’iniziativa. L’aula era stracolma di cittadini e tutti gli interventi, tranne uno, furono di contrarietà al cementificio. Infuriati i rappresentanti di Toto ripiegarono le loro carte ed andarono via minacciando che avrebbero fatto il loro impianto alle porte della Valle Peligna (cioè Bussi) così noi ci saremmo presi l’inquinamento dell’aria e altri i posti di lavoro. Ma poi non lo fecero più né a Sulmona né a Bussi. Per quanto riguarda la transizione energetica l’idea che per dismettere le centrali a carbone sia necessario passare attraverso l’impiego del gas è sostenuta fortemente dall’ENI. E non a caso, perché l’ENI vuole continuare a fare lucrosi affari con la vendita del gas, della quale ha in pratica il monopolio nel nostro Paese. Ma questa tesi, sorretta dal governo – che nella realtà è alle dipendenze dell’ENI e non viceversa – è smentita dalla realtà dei fatti. Proprio ieri il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, ha annunciato che la riconversione della centrale a carbone di Civitavecchia (una delle più grandi d’Italia) sarà fatta non più con il gas (come voleva il ministro della finta transizione ecologica Cingolani) ma con fonti energetiche rinnovabili : un grande parco eolico galleggiante sul mare, solare ed idrogeno verde. Quindi è possibile. E’ solo una questione di volontà politica. Circa la sua opinione che il fotovoltaico servirebbe a poco, anche qui parlano i fatti. Il costo dei pannelli solari e della loro installazione è diminuito sensibilmente nel corso dell’ultimo decennio e molte abitazioni, singole e condomini, ( favoriti anche dal superbonus del 110%) stanno incrementando sempre di più questa forma di energia pulita, che peraltro è gratis perché proviene dal sole. Inoltre stanno nascendo in molte località italiane tante comunità energetiche con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza energetica sia a livello civile che industriale. Si convinca : non ragioni più come i dinosauri del fossile. Il futuro è nelle rinnovabili, e quel futuro è già cominciato.
I prezzi del fotovoltaico erano crollati prima dell’avvento del superbonus aggratis. Ora I prezzi sono schizzati alle stelle a prezzi del primo conto energia. Tanto è gratis paga pantalone
carissimo 1 qualsiasi, ti rispondo sperando di chiudere questa discussione (comunque sempre utile per diffondere utili informazioni)
premetto, come ho già scritto, che la ‘lotta’ contro la costruzione di un cementificio qui a Sulmona è stata corretta, essendo un impianto ad alto impatto verso la salute pubblica, ma fidati che l investimento di Toto è stato disattivato da altri motivi tecnici (qualità e quantità della materia prima che voleva utilizzare, detta in gergo ‘marna’) e sopratutto economici (costi di investimento contro un deficit di richiesta del cemento, attualmente ancora in corso, e una fortissima concorrenza straniera, tipo il cemento prodotto in Albania senza controllo dell impatto ambientale e rivenduto in Italia e paesi vicini)
per tornare ai ‘conti di matematica’ vorrei cercare di farti capire l errore che si commette sulle letture dei dati dell energia prodotta che si prelevano qui e la nella rete internet. ti faccio un esempio: la nostra centrale idroelettrica più vicina è quella di Villalago, dove la prima diga costruita dalle ferrovie italiane risale al 1930 circa per creare uno ‘splendido lago artificiale’. il revamping della centrale idroelettrica, fatto pochi anni fa, ha fatto in modo che la centrale potesse produrre circa 92 giga watt in un anno (giga in più o meno dipende dall anno di riferimento, in dipendenza dalle piogge ecc) cioè diviso 8760 ore di un anno una capacità produttiva di 0.01050 giga watt per ora. in pratica 10megawatt PER ORA DI LAVORO. l energia la devi conteggiare in watt per ora non sul totale!
in una casa, civile abitazione abbiamo 3kw ora, famiglie ricche hanno 6 kw ora per alimentare lavatrici e lavastoviglie (consumo medio 2,5kwora) o dei fantastici condizionatori da 5kw ora per stare belli freschi d estate. consumo medio 100kw al mese.
poi il pompaggio di risalita dell acqua (resa energetica 70%, spendo 100kw per far risalire l acqua per poi riaverne 70 dopo, non è poco anzi quasi il doppio della resa gruppi termici a ciclo di carnot) ma in questo caso alla diga di San Rocco non si può fare per motivi tecnici ed ambientali. infatti sopratutto quelli ambientali non sono fattibili nel 70- 80 % dei casi per assicurare il deflusso minimo dell acqua che alla fine alimenta fiumi, canali di irrigazione dei campi, ecc quindi assicurare una biovita alla flora ed alla fauna, insomma un DMV (deflusso minimo vitale)
lo so, sono stato lungo e forse noioso per qualcuno, ma, concludo, da oltre trentanni di ambientalista concordo con l estrema utilità della fonte idroelettrica, da migliorare sempre salvaguardando l ambiente (consideriamo che la Cina sta creando idroelettrico per 20gigawattora, in Italia ne produciamo circa 40000 giga watt ora-fonte ministero ambiente) ma non è assolutamente sufficiente all energia che serve l ‘Italia!
ahimè dovremo pagare uno scotto (positivo in conti sul totale dell impatto) con la transazione energetica che sta passando e continuerà a passare attrverso l uso del gas metano!
benvengano energie alternative come sole ( che tuttavia a un dirivieni di impatto ambientale dopo 30 anni per lo smaltimento delle celle solari tutto da verificare, considerando che i pannelli che stiamo smaltendo finiscono in India dove li bruciano all aperto…) e vento, ecc, ma adesso ci serve il metano.
Salve, vorrei chiedere ai no gas se, quando piove non c’è sole non c’è vento, cioè qundo l’energia alternativa non può essere prodotta, la spegnete la luce e la televisione in casa?
Altra domanda per i no gas : rinuncereste alla vostra cucina a gas per cuocere la pasta tutti giorni? È lo stesso gas quello che bruciate! Non voglio chiedervi quanti anni hanno le vostre caldaie da ricaldamento.
Adesso come la mettiamo con la guerra in Ucraina? Continuamo a dire no alle nostre trivelle invece di sfanculare i rapporti con la russia