
Quarantamila euro più Iva, preciso preciso per non incorrere nell’obbligo di confronto con il mercato, quello a cui, appena qualche mese fa, il sindaco Annamaria Casini si appellava polemizzando con i sindacati quando si trattava delle cooperative sociali.
A Sulmona, d’altronde, ad oggi una gara non si può neanche fare, visto che la Cuc (Centrale unica di committente) è di fatto sciolta, in attesa di crearne un’altra con il Comune di Pettorano sul Gizio (che ha votato la settimana scorsa). Prima però bisognerà riscrivere la convenzione, portarla in consiglio, riorganizzare gli uffici e soprattutto decidersi politicamente ad attenersi agli indirizzi della legge, quella cioè che prevede di fare le gare d’appalto e vieta le proroghe reiterate.

Così, ad esempio, non è e non è stato, nonostante gli annunci, per il servizio di refezione scolastica, anche quello prossimo alla scadenza dell’ennesima mini gara spacchettata per evitare un appalto europeo.
Per tornare ai parcheggi, una gara sarebbe quanto mai utile anche e soprattutto per riorganizzare il servizio e più in generale per disciplinare costi e politiche sulla sosta e quindi sul transito delle auto in centro storico. Perché i 440 posti auto del parcheggio di Santa Chiara sono ancora troppo poco utilizzati e sfruttati, in una città dove ormai si parcheggia ovunque, dove la piazza è presa d’assalto giorno e notte e dove, forse, una politica e un tariffario diverso consentirebbero di togliere un po’ di auto dal centro dando contestualmente risposte ai residenti che siano qualcosa di più di una fioriera o di una multa.
Qua ci vorrebbe ANAC e Corte dei Conti