Condizioni igieniche pessime, il Nas chiude un caseificio

Muri ammuffiti e macchinari arrugginiti: il Nucleo anti sofisticazione dei carabinieri di Pescara ha chiuso così ieri un caseificio di Sulmona. L’attività è stata sospesa in attesa che vengano ripristinate le condizioni igieniche e di sicurezze richieste dalla legge, definite dal comandante del Nas, Domenico Candelli, “pessime”. Il controllo è stato fatto nell’ambito di un’operazione più ampia che ha interessato tutto Abruzzo e che si è concentrato, in collaborazione con la Asl, sulla filiera del latte e sulle aziende agricole.
Oltre alla sospensione dell’attività produttiva del caseificio peligno, per il quale ci vorrà qualche giorno almeno per mettersi a norma, sono stati eseguiti anche diversi sequestri. In particolare trenta chili di prodotti lattiero caseari sono stati sequestrati nella provincia di Pescara perché, pur essendo prodotti a marchio Dop, erano conservati a temperature diverse da quelle indicate dai produttori, con conseguente rottura della catena del freddo. Altri settanta chili di prodotti di filiera sono stati poi sequestrati nella provincia di Teramo, perché custoditi in contenitori non adatti agli alimenti.


I controlli sono stati fatti anche nelle aziende agricole abruzzesi e in due stalle, nell’aquilano e nel pescarese, sono stati sequestrati settanta capi di bestiame di razza equina, ovina, suina e bovina, in quanto non correttamente identificati rispetto al registro di stalla o sprovvisti della marche auricolari. In totale il Nas ha elevato contravvenzioni per 10mila euro.
Al caseificio peligno è stata contestata una violazione amministrativa e non penale.

2 Commenti su "Condizioni igieniche pessime, il Nas chiude un caseificio"

  1. E dopo la pasticceria anche il caseificio. Annamo bene

  2. Il parente di Attanasio | 19 Gennaio 2020 at 14:23 | Rispondi

    Ora in Italia si mangia tranquillo grazie allo scandalo del metanolo, Perché istituirono i Nas per il controllo alimentare e molte adulterazioni non vengono più praticate per l’altissima probabilità che vengano scoperte , proprio da questi NAS. Quindi se ti metti qualcosa in bocca non vi è più quel timore che possa essere nocivo anche se lo comperi in un Gourmet. Non si sta tranquilli dentro le case e viaggiando lungo le autostrade perché a causa del cemento depotenziato. Dopo il terremoto di L’Aquila amplificato dalla inadeguatezza di alcune strutture di nuova costruzione, rimasero inascoltate istanze di istituzione di NAS anche per il cemento con nuclei costituiti e specializzati nell’argomento. C’è bisogno, ma ce ne sarebbe sempre stato, che la pattuglia dei carabinieri che gira possa fermare una betoniera di calcestruzzo sulle strade e farsi rilasciare un cubetto del cemento che trasporta onde verificare se sia conforme a quanto riporta la bolla con il certificato tecnico di accompagnamento. Solo questo minimo puerile semplice deterrente farebbe finire il mercato del cemento depotenziato bastando la prospettiva di essere fermati col materiale falso ed adulterato come è successo per i prodotti alimentari grazie ai NAS, e quando prezzi con prodotti depotenziati finire immediatamente nei guai.. Però la grandiosa mafia dei pascoli, che travaglia con oppressioni l’Italia, si è sempre opposta ed i NAS del cemento non hanno potuto mai sorgere.

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