Conferenza stampa degli ambientalisti davanti al tribunale. Disatteso il divieto del questore

Hanno scelto di non ottemperare alle prescrizioni del questore tenendo la conferenza stampa lì dove avevano preannunciato. Così, davanti al tribunale di Sulmona, questa mattina i rappresentanti del Coordinamento per il clima fuori dal fossile hanno atteso la stampa per ribadire la loro legittima richiesta. Quella di sapere “Che fine hanno fatto i nostri ricorsi”, come spiega Mario Pizzola dopo aver avvisato i presenti di quanto disposto dal questore dell’Aquila che, con decreto, vietava di svolgere la conferenza stampa davanti al palazzo di giustizia in quanto obiettivo sensibile invitando a spostarsi “nei pressi della Banca del Fucino”.

Un divieto che Pizzola ha scelto di non rispettare compiendo quello che lui stesso definisce “un atto di obbedienza civile”; un atto dovuto, secondo Pizzola, da ogni libero cittadino che chiede di avere risposte. Come quelle che il Coordinamento per il clima fuori dal fossile chiede da oltre due anni in merito ai sette esposti depositati presso la Procura della Repubblica del tribunale di Sulmona dal maggio 2023 sulla turbogas della Metaenergia e sulla centrale Snam. “Noi abbiamo presentato otto esposti – ricorda Pizzola – di cui solo uno, quello relativo alla costruzione in via Tratturo, ha avuto seguito. Gli altri restano avvolti nella nebbia”. Sia quello depositato il 4 ottobre 2024 per denunciare l’assenza dei necessari requisiti di legge per la centrale che “da oltre due anni continua ad inquinare l’aria della Valle Peligna”, la turbogas della Metaenergia che quelli riguardanti il cantiere Snam a Case Pente. Un cantiere “illegale, inutile e dannoso” a detta degli ambietalisti che in sei esposti depositati da maggio 2023 sino a marzo 2025 hanno spiegato le ragioni della loro protesta. Dalla “mancanza delle verifiche di ottemperanza ante operam stabilite dal decreto Via del marzo 2011” alla violazione della legge regionale 6/2008 per il taglio illegale di 317 alberi di ulivo; dalla collocazione di una tubazione per acqua potabile del caseificio Reginella al cantiere della centrale per la quale si chiede “se ci siano le regolari autorizzazioni” fino alla “mancanza del progetto esecutivo della centrale, come confermato dalle risposte di Ministero, Comune di Sulmona e Soprintendenza alla nostra richiesta di accesso agli atti”.

E se qualcuno questa mattina ha preferito tenersi a debita distanza per “non sfidare l’autorità” altri non hanno esitato ad avvicinarsi per ascoltare le ragioni di chi oggi, dopo oltre due anni, chiede di sapere “se sono stati adottati provvedimenti in merito oppure se le indagini sono ancora in corso o ancora se gli esposti sono stati archiviati e, in questo caso, di conoscerne le motivazioni”. Domande alle quali chi, questa mattina chiuso nelle stanze del palazzo di giustizia, dovrà dare adeguate risposte “non nell’interesse di chi ha presentato i ricorsi ma nell’interesse dell’intera cittadinanza”. Intanto, conclude Pizzola “è pronto un altro ricorso da presentare alla procura dell’Aquila per indagare sulle responsabilità del Ministero e della Soprintendenza in merito alla centrale Snam”. La battaglia del Coordinamento per il clima fuori dal fossile non si ferma.

5 Commenti su "Conferenza stampa degli ambientalisti davanti al tribunale. Disatteso il divieto del questore"

  1. Non si può negare che i membri del comitato anti snam non abbiano a cuore la difesa del territorio.
    Impegno, costanza e perseveranza, unitamente a puntuali riscontri veririeri, questa la loro forza.
    La giustizia nei casi citati latita placidamente nel non rispondere.
    E tutto, inesorabilmente quanto ignobilmente tace e prosegue!
    Viva l’Italia!

  2. Brigitte bardot | 20 Giugno 2025 at 19:14 | Rispondi

    Chiudetegli il gas e la corrente vedrete che la smette di rompere le scatole.

    • La vera Brigitte Bardot disse una volta:”La mediocrità sta prendendo il sopravvento sulla bellezza e lo splendore.”
      Lei ne è la prova.

      • Semplicemente ha evidenziato una ipocrisia…. hanno chiesto e segnalato alla procura e siccome non da loro ragione non gli sta bene. I veri radical… invocano le procire e quando queste non danno loro ragione allora sono colluse. Ti dice tutto questo atteggiamento che non fa altri che allontare le persone dalla loro giusta causa.

        • L’ipocrisia va riconosciuta in coloro che devono rispondere al comitato e non lo fanno.
          Gli ipocriti sono altri, sono coloro che si accodano per incapacità cognitiva all’altrui prepotenza arbitraria e che si distaccano per timore e viltà da chi chiede un riscontro alle esposte ragioni.

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