Conferme, proteste e sorprese: il voto nel Centro Abruzzo

L’unica vera sfida elettorale della Valle Peligna si conclude con una sorpresa e un segno di discontinuità: a Corfinio, dove la lista dell’erede designata di Massimo Colangelo, ovvero quella della candidata Cristina Colella (Corfinio Futura) era stata esclusa e poi riammessa, ha infatti perso la competizione con il suo diretto rivale, l’ex medico del paese Romeo Contestabile a capo della lista Corfinio Rinasce. Il dottore ha ottenuto infatti 45 preferenze in più di Colella, aggiudicandosi con 369 preferenze la fascia tricolore. Per il resto le urne hanno dato quasi tutti risultati scontati, molti “concordati” in realtà con le liste civetta per evitare di dover raggiungere il quorum.

Senza quorum

Un escamotage che è risultato utile in diversi Comuni del Centro Abruzzo dove non si è superata la soglia del 50% degli aventi diritto al voto. Così ad Acciano dove i votanti sono stati 234 (il 43,98%) e dove è stato riconfermato il sindaco uscente Fabio Camilli con 198 preferenze (84,98%). Qui in realtà c’è stata una sovrabbondanza di liste e candidati, molti appartenenti alle forze dell’ordine, candidati perlopiù al fine di ottenere un mese di congedo stipendiato. In consiglio andranno comunque all’opposizione anche due candidati della lista di Maurizio Scarpone (15 preferenze) e uno di Enea Giancaterino (13 voti). Sette voti e zero seggi per il quarto “sfidante” Cesare di Giandomenico. Non ce l’avrebbe fatta neanche Massimo Passalacqua eletto ad Ateleta con 515 voti (86,12%) perché i 668 votanti hanno fermato l’affluenza al 49,05%. Il suo “sfidante” ha, Giuseppe Raimondi, ha ottenuto 83 voti. Peggio a Cansano dove l’affluenza è stata appena del 28,43% e dove il nuovo sindaco è Luca Malvestuto con 96 preferenze (69,06%), seguito da Massimo Di Silvio (42 voti) e Stefano Liberatore (un altro agente di polizia penitenziaria) che ha ottenuto 1 voto. Sotto soglia anche Gagliano Aterno dove ha votato il 49,61% degli aventi diritto. Sindaco è stato eletto Luca Santilli con 130 voti (68,78%), seguito da Enrico Casale (59 preferenze) e dal candidato meno votato in assoluto, Angelo Fantauzzi, con zero preferenze. Non raggiunge il quorum neanche un centro importante come Pettorano sul Gizio, nonostante il calibro da 90 risultato sindaco: l’ex presidente del Parco d’Abruzzo Antonio Carrara, candidato di continuità con l’uscente Pasquale Franciosa (candidatosi consigliere). Carrara ha preso 499 preferenze (71,29%) su 807 votanti (pari al 43,25% degli aventi diritto). L’avversario, Alessio Imperatore, ne ha prese 201, ma c’è da evidenziare comunque un segnale di protesta con ben 67 schede nulle e 40 bianche. Non arriva al quorum, infine, neanche Rocca Pia dove hanno votato 127 elettori (42,33%) e dove il nuovo sindaco è Pasquale Berarducci (91 preferenze pari al 77,78%), 26 voti per lo “sfidante” Maurizio Leone. Chi ha sfidato il commissario è stato invece Roberto Sciullo, unico candidato sindaco di Pescocostanzo: è stato rieletto, portando alle urne il 71,69% degli aventi diritto.

Le conferme

Oltre al già citato riconfermato (Fabio Camilli) gli altri sindaci a raddoppiare e in alcuni casi a triplicare il mandato sono Gianni Di Cesare ad Anversa degli Abruzzi con 139 preferenze (63,76%) che vedrà in consiglio due candidati della lista di Massimo D’Alessandro e uno di Antonio Di Giustino. C’è poi Giuseppe Lo Stracco a Bugnara con 538 preferenze (81,27%) che vince facile su Alessandro Manzoli (108 voti) e Panfilo Capaldi (16). Riconferma netta anche per il sindaco del centro più grande del Centro Abruzzo alle urne, ovvero Castel di Sangro. Qui Angelo Caruso ottiene 3.173 voti (83,68%), una vittoria netta sul suo avversario Daniele Marinelli (639 preferenze). Rodolfo Marganelli a Goriano Sicoli (con 268 voti, pari al 69,79%) con lo sfidante Carlo De Mutiis che ne prende 116. Luigi Fasciani a Molina Aterno che ottiene 240 preferenze (92,31%) rispetto alle 20 della lista civetta di Paolo Orsini. Terzo mandato per Marco Moca a Raiano che ottiene 1.123 preferenze (89,27%) rispetto alla lista civetta di Mario Condemi (123 voti). Una elezione molto contestata quella del centro peligno, dove la vera opposizione non si è presentata e dove c’è stato addirittura un invito al non voto. La protesta si è fatta sentire sulle schede con 152 nulle e 117 bianche. Riconferma anche per Enrico Pace a Roccacasale 313 voti (76,16%) rispetto ad Aurelio Taddei che ne ottiene 98; per Giuseppina Colantoni a Villetta Barrea con 312 preferenze (84,32%) e per Carmine Presutti a Vittorito che prende 390 voti (84,23%).

I nuovi sindaci

I nuovi sindaci sono (oltre ai citati tra quelli “senza quorum”) Antonio Di Santo ad Opi con 153 preferenze (51%) che vince per soli 4 voti sull’avversario Massimo Di Rocco. E Castelvecchio Subequo dove i dati non sono ancora stati comunicati ufficialmente, ma dove si preannuncia la vittoria di Marisa Valeri, ex assessora del sindaco uscente Pietro Salutari, che ha superato al momento il 55% dei consensi sullo sfidante Andrea Padovani (43%) e la lista fantasma di Fabrizio Calcagni (neanche l’1%).

2 Commenti su "Conferme, proteste e sorprese: il voto nel Centro Abruzzo"

  1. Un cittadino di Raiano | 22 Settembre 2020 at 17:37 | Rispondi

    Ripeto, i sinistri di Raiano hanno poco da protestare.
    Invece di fare i bambini, crescano e spieghino alla cittadinanza (ai loro elettori soprattutto, i primi ad essere danneggiati da questo atteggiamento, sempre che gli elettori stessi lo abbiano capito, ma conoscendoli ne dubito fortemente) i reali motivi della mancata presentazione di una lista.
    Se dopo oltre un anno di forte critica all’operato dell’amministrazione comunale (soprattutto da parte di ACD) non si è capaci di proporre un’alternativa, le cose sono due… e sono quelle che afferma Travaglio (lungi da me pensarla come lui)

  2. Vi siate dimenticati il terzo mandato consecutivo del sindaco di Castel di Ieri 😉

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