Connetere il centro: presentato il Masterplan di idee per la città storica

Sedici schede per quattro aree di intervento (leggi allegato) che riguardano la qualità urbana, la mobilità, l’informazione e i servizi: 27,4 milioni di euro di fabbisogno di spesa e un cantiere delle idee che resta aperto e che si è avvalso degli studi già fatti in passato, ma anche dei contributi di colleghi esterni, in parte pubblicati sul Germe (dagli architetti Valerio Vitucci e Antonio Pizzola). L’architetto Luigi La Civita ha presentato questa mattina, insieme ai collaboratori del suo studio, alla sindaca Casini e una parte della giunta, lo studio commissionato dall’amministrazione comunale per ridisegnare e soprattutto ripensare la città storica, che chiamarlo centro è riduttivo.

“Non è un piano regolatore – ha specificato la sindaca Casini – ma un Masterplan di idee che sono però argomentate e calate in progetti cantierabili, con l’indicazione di spesa e la modalità di intervento. E’ un documento che questa amministrazione lascia alla città dopo una lunga fase di ascolto, di studio e di progettazione”.

Ci tiene la sindaca a sottolineare che la consulenza di La Civita ha risentito del suo spirito di appartenenza alla città: “Ci sono consulenti che fanno il loro lavoro – ha continuato la Casini – e altri, come La Civita, che sposano una causa”.

E se è stato possibile realizzare lo studio in nove mesi, è anche e soprattutto per questo: perché La Civita ha vissuto la città in questi anni come professionista e come cittadino, ricostruendo lo storico dei piani urbani, le proposte e le polemiche, i ricordi di infanzia e di vita vissuta.

Come la scheda, tra le più importanti, che riguarda l’area di Santa Chiara: 4600 metri quadrati e di servizi, sottratti a chi vive il centro storico. Ricorda, La Civita, quando prima che venisse realizzato il parcheggio, lì si giocava a bocce e a calcio e oggi immagina di restituire quell’area alla vita, con giochi per bambini, campo da tennis, velostazione, orti botanici e con un collegamento più diretto con la zona sud di corso Ovidio, destinata a diventare, tutta la zona sud, un nuovo e vero centro.

Perché un altro punto fondamentale sarà quello della funzionalizzazione dell’ex caserma Battisti e della valorizzazione di tutta l’area con il recupero dell’area verde dietro alle scuole Masciangioli e la creazione di un punto di osservazione della Porta più monumentale, quella di Napoli: “Le mura vanno rese fruibili dentro e fuori, con pavimentazioni adeguate e punti di osservazione – ha spiegato La Civita – non solo Porta Napoli, ma anche Porta Romana e tutte le altre”.

Un’altra zona strategica di intervento sarà la connessione tra il Parco fluviale e la città antica, con la proposta di un collegamento con via Federico II e l’installazione di un ascensore per ponte Capograssi. E ancora parcheggi nella zona ovest (nell’ex canile, come intorno alla cinta muraria, secondo un vecchio progetto nei cassetti), e la connessione tra la Villa Comunale e l’area camper.

Poi riqualificazione dei portici lungo il corso “che devono dialogare con l’isola pedonale” e una nuova mobilità che crei (secondo i suggerimenti di Vitucci) circonvallazioni interne al centro in modo da entrarvi senza attraversarlo.

Sono i servizi a occupare la fetta più grande degli investimenti (il 53%), mentre un’opera rapida e non troppo costosa (il 2% della spesa) si potrebbe fare da subito con la sistemazione della segnaletica: “E’ una cosa che abbiamo visto funziona molto – ha detto l’architetto – il turista non sa dove sono monumenti e aree, quanto ci vuole per raggiungerle e cosa lo aspetta”.

Tempo stimato dieci anni. Due sindacature, se i prossimi sindaci vorranno, anche loro, sposare la causa.

Commenta per primo! "Connetere il centro: presentato il Masterplan di idee per la città storica"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*