
Si rinnova il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Sulmona, con le elezioni avvenute in mattinata e lo spoglio conclusosi nel primissimo pomeriggio. Tra le riconferme nell’ordine forense sulmonese c’è quella decisa di Luca Tirabassi, primo tra gli eletti con 191 preferenze.
Seguono Antonietta Pace, 181 voti; Giuseppe Giammarco, 150 voti; Maurizia Lina Sciuba ,144 voti; Alessandro Rotolo, 111 voti; Gaetano Biasella, 105 voti; Fabio Liberatore, 88 voti; Maria Romilda Ratiglia, 87 voti ed Enrico Tedeschi, con 82 preferenze.
Composto il consiglio ora servirà attendere l’assegnazione delle cariche per portare avanti le battaglie in difesa del Tribunale di Sulmona, a rischio chiusura per riforma della geografia giudiziaria del Governo Monti.
“Per quanto riguarda risultato elettorale c’è soddisfazione per il gradimento che il foro ha espresso in termini chiari – commenta Luca Tirabassi -. Un gradimento non solo alla mia persona, ma che va esteso a tutto il consiglio uscente con cui condivido questo risultato. E’ un segno di ulteriore fiducia ed energia per tutti noi del nuovo consiglio che dovremmo contiuare a portare avanti le storiche battaglie a difesa del presidio di giustizia”.
Tirabassi commenta anche le parole della Presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, che appena tre giorni fa ha chiesto al Governo uno sprint per l’accorpamento dei tribunali abruzzesi “minori”, ovvero quelli di Sulmona, Lanciano, Vasto e Avezzano.
“I risultati delle nostre lotte hanno di riflesso determinato una reazione di coloro i quali, da sempre, sono favorevoli al soppressione dei tribunali. E’ stato scomodo, forse, il segnale di apertura verso le nostre istanze fuoriuscito dall’incontro a Roma presso il Ministero di Giustizia il 20 dicembre. Le nostre richiesta sono state ribadite anche dal ministro Nordio, in Parlamento”.
“Con rifermento alle argomentazioni della presidente Francabandera – prosegue Tirabassi – ribadisco che sono prive di fondamento. I dati dimostrano da anni che i nostri tribunali sono più efficienti dei presidii giudiziari medio-grandi. Su questo non ci sono dubbi. Aggiungo che al di là dell’opinione rispettabile della Presidente della Corte d’Appello, quello che conta è volontà politica e ad oggi è emersa volontà trasversale da parte di tutte le forze politiche parlamentari (e in particolare del ministro) per una revisione critica della riforma di dieci anni fa, ma che la presidente Francabandera vorrebbe attuata oggi stesso. Quella era una riforma fallimentare, come detto anche dal Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove”
“Ripartiremo con nuovo consiglio quando saranno elette cariche per sollecitare il Governo – conclude Tirabassi -. La giustizia di prossimità va salvaguardata. E’ essenziale per far avere una giustizia vicina ai cittadini ed efficiente. Il tribunale di Sulmona non è in agonia. Assicura giudizi giudizi celeri rispetto ad altri.
Esistevano negli antichi stati italiani e siciliani con regole e statuti, i MONTI DI PIETÀ DEI POVERI VERGOGNOSI. Assistevano, segretamente,anche nottetempo,
assecondandoli con discrezione persone che non accettavano la loro condizione sociale di povertà onde farli lo stesso validamente apparire in società.
Il pertinace Tribunale di Sulmona ormai, sembra farci ritornare a quei tempi, con il Popolo che li deve assecondare ed illudere fingendo di non capire che vivono di soccorso pubblico che li paga con moneta vera per sceneggiare procedimenti giudiziari falsi e inventati per loro buona e sincera soddisfazione di vivere di furbo accattonaggio senza che se ne sia accorto nessuno. Altrimenti la legge si deve adeguare semplicemente ai parametri di efficienza europei come dice la Francabandera
NEL TRIBUNALE DI AHMEDABAD ,IN INDIA, RIPETO IN INDIA, FANNO I PROCESSI DA REMOTO.A SULMONA,IN ITALIA, RIPETO IN ITALIA NO.CHI HA RAGIONE TIRABASSI O LA FRANCABANDERA?
Segue articolo sul Centro.
Sono in volo per l’Italia, dove atterreranno a Roma, domattina, i quattro writers italiani, Gianluca Cudini, Daniele Stranieri (i due abruzzesi), Baldo Sacha e Paolo Capecci (marchigiani), arrestati lo scorso 2 ottobre in India per avere imbrattato con dei graffiti carrozze della metropolitana di Ahmedabad, la capitale del Gujarat.Assistiti dall’avvocato Vito Morena, e affiancati costantemente dal Consolato italiano di Mumbai, i writers hanno ottenuto dalle autorità indiane il permesso di rientrare grazie alla loro immediata dichiarazione di avere sbagliato e all’atteggiamento pacato con cui hanno convinto gli inquirenti di non avere voluto compiere gesti terroristici.
Le famiglie erano state informate degli sviluppi decisivi della vicenda e della prossima partenza nel fine settimana, nel corso di un collegamento video. Fonti del Consolato italiano di Mumbai confermano che per tutto il periodo in cui sono rimasti agli arresti domiciliari i quattro sono stati trattati bene e si sono mantenuti in buona salute.
L’autorizzazione a tornare in Italia non era scontata: il processo a loro carico è ancora in corso e i quattro potranno essere chiamati a presentarsi in udienza, anche in modalità da remoto. Dopo la caduta delle accuse più pesanti, quelle relative al terrorismo, ci si aspetta che la condanna che sarà comminata si limiterà ad una multa.
Si si, continuiamo a desertificare il territorio..
Il reddito procapite in India è sui 2000 dollari,in Italia oltre i 35.000 dollari. Quasi venti volte Tullio Kollio ha detto tutto, nulla da aggiungere.
A parte Ezio, perdona loro perchè non sanno di quel che parlano e quel che dicono e rappresentano il tipico atteggiamento disfattista cococciaro!!!
Ulteriore dimostrazione delle sciocchezze che dite è rappresentate dal fatto che udienze da remoto se ne fanno anche nel tanto vituperato Tribulanino dei cococciari.