
“Siamo stati convocati ma solo in sede di seduta c’è stata negata l’audizione online, dopo che il link ci era stato inviato confermando l’audizione, come previsto dal consiglio regionale”. Sono i rappresentanti del Consiglio degli studenti dell’università degli studi di Teramo e dell’università Gabriele D’Annunzio esclusi ieri dall’audizione sulla proposta di legge di istituzione della Consulta dei giovani d’Abruzzo.
Approvato ieri pomeriggio in quinta commissione, il progetto di legge di iniziativa dei consiglieri di Fratelli d’Italia è stato presentato dagli stessi promotori come “un grande passo in avanti per i giovani” che così avranno la possibilità di partecipare alla vita politica della regione. Un passo compiuto però senza l’ascolto di una parte importante del mondo giovanile, gli universitari abruzzesi che si dicono “esterrefatti della chiusura del centrodestra”. E, usando le parole degli stessi consiglieri proponenti, i presidenti e vice presidenti dei consigli universitari dei due atenei si chiedono se questo sia un comportamento che si “inserisce in un contesto di crescente attenzione alle esigenze e al ruolo dei giovani nella società abruzzese” e se “possa contribuire attivamente alla formulazione delle politiche regionali”.
Domande retoriche che i rappresentanti del mondo universitario si pongono davanti a quella che a loro dire è “una Consulta di nominati da consiglieri, senza una valutazione della rappresentatività delle esigenze giovanili”. Esempio di una Regione che, continuano gli universitari, “ancora una volta dimostra di essere coerente con il suo intento di non ascoltare gli universitari, prima non convocando per quasi un decennio la Cru, poi convocandoci falsamente in audizione”.
Affermazioni che non trovano risposte nelle affermazioni del capogruppo di FdI in consiglio regionale Massimo Verrecchia che ribadisce il valore di “un’iniziativa che riconosce i giovani come interlocutori fondamentali nei processi decisionali e amministrativi. La Consulta rappresenta uno strumento concreto per promuovere la partecipazione attiva delle nuove generazioni alla vita politica e istituzionale. Siamo convinti che il rafforzamento del legame tra i giovani e la cosa pubblica sia essenziale per costruire una classe dirigente consapevole, radicata nei territori e animata da spirito di servizio. In un tempo in cui il disinteresse giovanile verso la politica rischia di diventare cronico, l’istituzione della Consulta assume un valore ancora più rilevante rappresentando un’opportunità concreta per formare cittadini attivi, offrendo loro gli strumenti per comprendere, contribuire e incidere nelle dinamiche amministrative locali e regionali”. A confermare l’importanza dell’inziativa, continua Verrecchia, “il fatto che il testo sia stato condiviso e sostenuto in maniera trasversale da tutte le forze politiche presenti in Commissione. Questo consenso ampio dimostra che, quando si tratta di investire sulle nuove generazioni, le appartenenze possono e devono lasciare spazio alla responsabilità comune”.
Ad offuscare la soddisfazione del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia resta però la contestazione dei giovani universitari abruzzesi che alla politica regionale chiedono “di essere ascoltati, auditi, compresi per cercare la soluzione più idonea per rappresentare tutti i giovani abruzzesi che studiano, lavorano e creano il loro futuro qui, decidendo di restare o iniziare un percorso in questa bellissima regione”.
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