Contrastare la discriminazione sociale, Ubuntu chiede al sindaco “parità di diritti dei richiedenti asilo”

Un fermo dissenso nei confronti della politica discriminatoria imposta con le disposizioni contenute nel c.d. Decreto Sicurezza  ed una forte preoccupazione per tutto ciò che potrebbe impedire l’iscrizione anagrafica ai titolari di permesso di soggiorno per richiesta di asilo.

A manifestarlo è l’associazione Ubuntu, accanto ai diritti dei richiedenti asilo, ostacolati, spiegano, nell’esercizio di molti diritti dall’l’iscrizione ai centri per l’impiego o l’apertura di un conto in banca o ancora l’iscrizione del figlio alla scuola dell’infanzia o all’asilo nido così come nell’accesso a servizi essenziali  come la sanità  “perché, pur nella titolarità di un permesso di soggiorno legittimo, sono privi di residenza”.  Da Ubuntu dunque l’esortazione al Sindaco del Comune di Sulmona e l’amministrazione comunale ad emanare, nell’ambito delle loro competenze, tutti i provvedimenti possibili utili a contrastare qualunque forma di discriminazione sociale e a consentire la assoluta parità di diritti dei richiedenti asilo.

L’associazione rimarca la sua contrarietà verso un’interpretazione “discriminatoria” dell’art. 13 da parte del Ministero dell’Interno la quale, “in netto contrasto con il principio di uguaglianza sancito all’art. 3 della nostra Costituzione, in quanto impedisce a stranieri legalmente soggiornanti (i titolari di permesso di soggiorno per richiesta di asilo) di accedere ai servizi essenziali resi nel comune di residenza.La disposizione introdotta dal Decreto Sicurezza, ostacola il processo d’integrazione degli stranieri nella comunità locale, impedendo loro di accedere a quei servizi pubblici fondamentali che sino ad oggi sono stati erogati sulla base della residenza, come accertata dalla iscrizione anagrafica.

“Siamo certi che la nostra amministrazione, ripudiando ogni forma di disuguaglianza sociale e nel pieno rispetto della normativa vigente, saprà impartire istruzioni precise ai propri uffici circa il diritto del richiedente di accedere a tutti i servizi (pubblici e privati) erogabili sul territorio comunale facendo applicare rigorosamente l’art. 5, co. 3 d.lgs 142/2015 (introdotto proprio dallo stesso art. 13 del medesimo D.L.Sicurezza ) il quale testualmente dispone che “L’accesso ai servizi comunque erogati sul territorio ai sensi delle norme vigenti è assicurato nel luogo di domicilio”.

A.S.

 

 

1 Commento su "Contrastare la discriminazione sociale, Ubuntu chiede al sindaco “parità di diritti dei richiedenti asilo”"

  1. Ok. Hanno ragione.

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