I militari delle stazioni carabinieri forestale di Sulmona e Castel di Sangro hanno eseguito in questi giorni dei controlli sul rispetto della corretta gestione della filiera agroalimentare in una ditta del settore con sede a Sulmona, specializzata, principalmente, nella lavorazione, trasformazione e vendita di tartufi. In tutto sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro amministrativo oltre 100 quintali di merce. Trentacinque quintali di carne congelata, confezioni di tartufi trasformati e miele sono state sequestrate nella sede principale: tutte le confezioni erano prive delle prescritte etichette sulla tracciabilità e provenienza degli alimenti.
I militari hanno effettuato analoghi controlli anche in altri magazzini in uso alla stessa ditta, rinvenendo altri contenitori di alimenti che avevano etichette per la tracciabilità dell’origine del prodotto non conformi, altri ne erano completamente privi ed altri erano scaduti, conseguentemente sono stati sottoposti a sequestro amministrativo ulteriori 70 quintali di prodotti a base di tartufo. Le irregolarità riscontrate hanno altresì comportato l’erogazione di sanzioni amministrative, a carico dell’amministratore della società, per un totale di euro 8.600.
Sulla vicenda, però, i proprietari dell’azienda hanno proposto già ricorso e domani stesso, sostengono, arriverà il nulla osta per lo sblocco della merce che per il momento è sotto sequestro.
“I documenti sulla tracciabilità non erano materialmente sul posto, ma ci sono – spiega la proprietaria – e la merce senza etichetta sono in realtà delle conserve di pomodoro che erano state appena fatte e che erano in attesa di essere etichettate perchè il macchinario preoposto si era rotto”.
I militari hanno contestato anche la presenza di merce non autorizzata alla vendita, come la carne di selvaggina congelata: “Siamo in attesa dell’autorizzazione – continua la proprietaria – l’avremmo messa sul mercato non appena ottenuta l’autorizzazione”.
No comment. Che poi è facile capire chi è.