Coordinamento No Hub: “Progetto gasdotto strategico solo per i profitti di Snam”

Il coordinamento No Hub del Gas non si lascia scoraggiare dall’ennesima sentenza del Tar e si dichiara fiducioso che la sentenza del Consiglio di Stato, attesa per fine estate, riconosca finalmente le ragioni di quanti  da oltre 12 anni si stanno battendo contro il disastroso progetto della Snam. “La nostra fiducia – scrive il coordinamento – è giustificata dal fatto che lo stesso Consiglio di Stato, con una importante sentenza del 29 novembre 2018 (la 6777) ,  ha sancito che ‘L’Autorità procedente è tenuta a valutare le possibili alternative alla soluzione proposta, ivi compresa l’alternativa di non realizzare l’intervento in quanto inutile o poco utile’. L’autorità procedente, inoltre, ‘deve compiere un attento e puntuale bilanciamento dei delicati e rilevanti interessi in gioco al fine di privilegiare la soluzione maggiormente funzionale al perseguimento del pubblico interesse e maggiormente idonea a non ledere inutilmente, o in maniera sproporzionata, gli altri interessi pubblici e privati coinvolti’.

Nel caso in questione il progetto Snam, a detta del coordinamento, riguarda opere totalmente inutili in quanto  tutti gli scenari futuri prevedono una diminuzione dei consumi di gas. Il Piano energia e clima del Governo Italiano, trasmesso all’Unione Europea,  stima in 60  miliardi di metri cubi il consumo di metano al 2030, consumo che oggi è di circa 75 miliardi. Perciò la mancata realizzazione della centrale e del metanodotto non provocherebbe  nessuna conseguenza  nella funzionalità del sistema di distribuzione del gas in Italia, anzi gli impianti esistenti sono già sovradimensionati rispetto al fabbisogno interno.

Scrivo dunque gli ambientalisti: “Risulta pertanto del tutto anacronistica la sentenza del TAR del Lazio che  dopo ben 9 anni  ha respinto il ricorso del Comune. Il richiamo alle numerose prescrizioni che, secondo il TAR, esprimerebbero l’attenzione riservata all’ambiente, sono invece la evidente dimostrazione dell’inadeguatezza della pronuncia della commissione V.I.A. perché quelle prescrizioni dovevano essere altrettanti approfondimenti scientifici che la Snam era tenuta necessariamente a fare prima di presentare il suo progetto e che comunque la commissione doveva richiedere ed ottenere prima di dichiarare conclusa la procedura di valutazione ambientale. Uno degli aspetti più eclatanti è quello della superficialità con sui è stata affrontata l’importantissima questione della sismicità dei territori attraversati dall’opera, con dati sottostimati.  Non a caso nel 2018 il Ministero dello Sviluppo economico si impegnava formalmente a far effettuare  ulteriori studi sismici sia per la centrale che per il metanodotto, studi dei quali finora non abbiamo avuto alcuna notizia”.

“Il progetto è sì ‘strategico’ – conclude il coordinamento -, ma solo per i profitti della Snam e delle varie lobby che ne sostengono la necessità ed auspica che il Comune dell’Aquila, coerentemente con le posizioni da sempre assunte sulla questione,   proponga ricorso al Consiglio di  Stato contro la sentenza negativa del TAR del Lazio. Oggi, ancor più di ieri, ci sono  validissime ragioni per impedire la realizzazione di un progetto non solo inutile ma anche dannoso e pericoloso”.

2 Commenti su "Coordinamento No Hub: “Progetto gasdotto strategico solo per i profitti di Snam”"

  1. Anche se sono e resterò al fianco degli ambientalisti, stavolta non capisco il perché non abbiano detto la verità sul metanodotto che è a tutti nota e cioè la fornitura di metano nel resto d’Europa e nulla di consumo sul territorio della nazione.

  2. francescovalentini1935 | 3 Luglio 2020 at 18:52 | Rispondi

    Continua la confusione sul famigerato problema Snam,vivo solo per quanti da anni lottano rimettendoci in proprio. Che finevhanno fatto i politicanti che all’epoca dell’inizio di questa tragedia ecologica per la Valle Peligna non vollero opporsi? Il silenzio gioca a favore ďell’ignavia politica che ci ha portato sull’orlo del.baratro: complimenti e….ad Maiorca.

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