Coronavirus: Fioretti, poche idee ma confuse

Non c’è da meravigliarsi degli assalti ai supermercati, degli assembramenti nonostante i divieti e della superficialità con cui in molti stanno rispondendo all’emergenza nazionale sul Coronavirus, se persino un istituzione, come l’assessore regionale al Lavoro, Piero Fioretti, ha pensato bene a meno di ventiquattro ore dalla dichiarazione di area protetta in tutta Italia, di convocare già per domani nella sede del consiglio regionale a Pescara i rappresentanti sindacali confederali e delle associazioni datoriali e imprenditoriali del settore del turismo, del terziario e del commercio “per avviare un confronto che porti all’individuazione di misure o iniziative per ridurre gli effetti negativi del Coronavirus sull’economia e sull’occupazione regionale”. E giusto che c’era per la prossima settimana (il 18), sempre negli uffici di Pescara, un altro incontro con i rappresentanti dell’edilizia, delle piccole e medie imprese e dell’artigianato. Così mentre gli uffici pubblici fanno l’impossibile per attivare il telelavoro e mentre l’Italia chiude per emergenza, l’assessore ha pensato di organizzare due riunioni pubbliche che ad occhio e croce avrebbero coinvolto decine di persone. Avrebbero, perché poi, come da logica, è arrivata nel giro di qualche minuto la disdetta: “Rinviate a data da destinarsi le due riunione – fanno sapere dalla Regione -. La decisione è maturata dopo un attento esame dell’ultimo provvedimento governativo”. Che prima tanto attento non era stato evidentemente.

1 Commento su "Coronavirus: Fioretti, poche idee ma confuse"

  1. Il coronavirus passerà …..le partite Iva fallite difficilmente riapriranno….ma in fondo a nessuno importa …..w l Italia

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