Coronavirus, procurato allarme ad Anversa: la donna si scusa e chiarisce

La vicenda del procurato allarme per Coronavirus ad Anversa dello scorso 6 marzo ha un nuovo sviluppo. La donna accusata di aver diffuso la notizia falsa, con una lettera indirizzata al primo cittadino di Anversa recapitata dopo pochi giorni dall’accaduto, si è scusata con lui e con tutti i cittadini di Anversa, precisando che non era sua intenzione creare alcun allarme.

Spiega infatti Domenico Ciancarelli, avvocato della donna, che per una mera svista nel visualizzare un articolo sul quotidiano online ReteAbruzzo.com, sempre del 6 marzo, in cui si faceva riferimento alla tradizione del borgo peilgno di esporre in chiesa la statua di San Rocco in caso di epidemie, aveva letto l’incipit dell’articolo “CORONAVIRUS, AD ANVERSA si rinnova la devozione…” e, non visualizzandolo subito  per intero, essendole apparso in forma ridotta sullo schermo dello smartphone, aveva per errore ritenuto che nel piccolo centro ci fosse una persona contagiata, pubblicando un post sul proprio profilo social.

“Del rumore che si è fatto intorno all’intera vicenda – sostiene Ciancarelli – che come detto è rimbalzata anche nelle cronache nazionali, come prima denuncia in assoluto per procurato allarme presso le autorità, la signora  si è detta oltre che enormemente dispiaciuta, anche meravigliata, sia per i pochi amici che ha in rete, sia per le poche ore in cui lo scritto è restato sulla sua pagina social: essendo anche certa che sia il Sindaco di Anversa che le Forze dell’Ordine del piccolo centro non abbiano sofferto alcun allarme per una pubblicazione apparsa subito non fornita di alcun fondamento, come da ognuno subito verificabile”.    

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