Corpi Europei di Solidarietà: oltre un semplice principio

Più che un semplice principio, la solidarietà è uno stato d’animo che è al centro di ciò che l’Europa rappresenta. Il corpo di solidarietà è il concretamento di tale principio”. Così, il Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, si esprimeva nel 2016 rispetto alla costituzione dei corpi di solidarietà, la nuova iniziativa dell’Unione Europea che offre ai giovani opportunità di lavoro, tirocinio e volontariato, nel proprio Paese o all’estero.

Il 10 dicembre, per rinnovare l’impegno preso dalla Commissione Europea nel 2016, la stessa ha stanziato ben 96 milioni di euro per il bando 2019 relativo al Corpo europeo di solidarietà 2018-2020. La call for proposal mira a finanziare diverse tipologie di progetti: oltre a quelli di volontariato, infatti, saranno finanziati progetti di tirocini e lavori che coinvolgano giovani, nonché di solidarietà, realizzabili direttamente da gruppi di giovani.

I destinatari del bando sono organizzazioni pubbliche e private e i giovani di età compresa tra i 18-30 anni.

Modalità di partecipazione

Ai fini della partecipazione, è necessaria la registrazione da parte dei giovani presso il portale del corpo europeo di solidarietà . Per quanto riguarda, invece, le organizzazioni disposte ad ospitare progetti di volontariato, tirocinio o lavoro, è necessario ottenere previamente il marchio di qualità (quality label). Il marchio certifica che un’organizzazione che partecipa al Corpo europeo della solidarietà è in grado di garantire le condizioni necessarie affinché i giovani possano partecipare alle attività di solidarietà, nel rispetto dei principi e degli obiettivi del corpo europeo di solidarietà. Le candidature per ottenere il suddetto marchio possono essere presentate in qualsiasi momento all’Agenzia Nazionale del proprio Paese di provenienza (si tratta delle Agenzie nazionali Erasmus + responsabili del settore “Gioventù”), oppure, a seconda del profilo dell’organizzazione, all’Agenzia esecutiva EACEA .

Sono esentate, però, dall’ottenimento del marchio, tutte quelle organizzazioni che hanno già ottenuto l’accreditamento al Servizio di Volontariato Europeo (SVE) o ad Erasmus + per volontari.

Scadenze per la presentazione delle domande

La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata alle ore 12:00, ora di Bruxelles, dei giorni di seguito indicati:

  • Progetti di volontariato: 7 febbraio 2019; 30 aprile 2019; 1 ottobre 2019
  • Partenariati di volontariato: 30 aprile 2019
  • Gruppi di volontariato in settori di alta priorità (es. patrimonio culturale europeo, integrazione dei cittadini dei paesi terzi, risposta alle sfide ambientali etc.): 28 settembre 2019
  • Tirocini e Lavori: 7 febbraio 2019; 30 aprile 2019; 1 ottobre 2019
  • Progetti di solidarietà: 7 febbraio 2019; 30 aprile 2019; 1 ottobre 2019

Costi riconosciuti

Sono riconosciuti i costi per il supporto organizzativo, vitto, alloggio e trasporto locale durante la mobilità (in base al costo della vita nel Paese di destinazione ed ai giorni di permanenza), nonché le spese per la copertura assicurativa, i costi per l’inclusione di soggetti con minori opportunità e il viaggio dei partecipanti, costi eccezionali, costi della VPP, costi per le attività complementari, supporto linguistico.

Formulari e documenti utili per le candidature

Perché è importante partecipare

Prendere parte ad un progetto di volontariato, di solidarietà oppure di tirocinio/lavoro può cambiare letteralmente la vita di qualunque giovane. Immaginate, ad esempio, di andare in Svezia, ospitati da un’organizzazione internazionale che si occupa di tutela dell’ambiente ed essere coinvolti in attività di ricerca scientifica, di sensibilizzazione  con le comunità oppure di tutela e cura degli animali; vi confronterete con un alto Paese, avrete la possibilità di imparare una nuova lingua, di aumentare le vostre competenze e di certificarle, di conoscere persone provenienti da tutto il mondo, con le quali potrete sviluppare delle reti sociali e/o lavorative che, magari, potranno aprirvi nuove porte. Le stesse organizzazioni ospitanti, poi, avranno l’occasione di internazionalizzarsi, di aumentare il loro “quality brand  ” e di sviluppare, a loro volta, delle reti importanti con altre organizzazioni internazionali, utili ai fini della cooperazione internazionale e non solo. E poi, diciamocela tutta, ma perché non sfruttare tutti questi soldi, pubblici, che l’Unione Europea ci mette a disposizione? Pensando, poi, ai tanti giovani del nostro territorio e a tutte quelle organizzazioni che sono coinvolte in attività di volontariato e/o di solidarietà, sembra proprio che questo bando caschi a fagiolo. Ci vuole poco, ma veramente poco per cambiare.

Stefano Calore

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