Il costo della centrale, si parte dai pali auto-illuminanti

I primi adempimenti sono stati i 20 pali auto-illuminanti, alimentati con pannelli fotovoltaici, arrivati a Pratola e che la Giunta Di Nino provvederà a breve ad assegnare a diverse zone del paese attraverso una delibera. È questo il costo che la Tesla Green Power dovrà pagare alla comunità pratolana, mantenendo fede agli accordi presi con la vecchia amministrazione De Crescentiis, per costruire la centrale idroelettrica che sorgerà in località Santa Rufina, tra Sulmona e Pratola.

Gli accordi sono stati siglati tra Comune ed azienda per dare modo a quest’ultima di usufruire del territorio e del fiume in cambio di alcune “cosette” tra le quali rientrano denaro contante e diverse opere pubbliche. C’è, ad esempio, un percorso vita da 16 stazioni lungo il fiume Sagittario nei pressi della pista ciclabile che al contempo sarà soggetta a manutenzione da parte della società e a 2 sfalci l’anno; ci sono 12mila e 500euro che la Tesla ogni anno metterà a disposizione come borse di studio per tematiche riguardanti l’energia rinnovabile e la sostenibilità ambientale; ci sono 2mila euro di libri e materiale didattico da destinare annualmente alle scuole; c’è  un parco giochi del valore di 2mila e 500euro ed una nuova caldaia per gli impianti sportivi di Bagnaturo. I pali sono stati, quindi, i primi benefici diretti arrivati in paese, mentre gli altri arriveranno pian piano in base agli stati di avanzamento dei lavori.

Iniziati il 7 aprile scorso, i lavori della centrale idroelettrica, finanziati per 670mila euro su un totale di 3milioni e 74mila euro con le rimanenze dei fondi Fas per la Valle Peligna, si protrarranno per 420 giorni circa, vedono a lavoro circa 20 operai per 5 imprese, per tutta una serie di interventi che dovrebbero concludersi entro marzo 2018. Dunque la Tesla è rientrata tra i 60 progetti presentati e tra i quattro (Pantex, Manhattan e Medibev sono gli altri) finiti in graduatoria per un totale di 2.8milioni di euro per 20 nuovi posti di lavoro, di cui 2 della Tesla.

In verità lo sbancamento del fiume, che dovrà essere anche ingabbiato ai fini della centrale, non è passato inosservato a molti pratolani che ad inizio lavori sono montati su tutte le furie a vedere il proprio paesaggio tramutato in maniera permanente. Nonostante si tratti di energia pulita, in effetti non passa inosservato il cambiamento e qualche preoccupazione circa le conseguenze sul fiume. È questo il prezzo per la società dei consumi il cui cambiamento dovrebbe partire da ogni singolo cittadino, ogni giorno.

Simona Pace

5 Commenti su "Il costo della centrale, si parte dai pali auto-illuminanti"

  1. Aldo Tassinari | 31 Ottobre 2018 at 18:22 | Rispondi

    la polemica sempre in agguato…ben venga il lavoro ed energia pulita…qui non parliamo di gasdotto! ma che cosa volete?

    • 2 posti di lavoro? Ma fatemi il piacere, è tutto automatizzato e telecontrollata, voglio proprio vedere se le due figure (che facevano punteggio nel bando) saranno in pianta stabile nell’impianto di Pratola

  2. gina lava, ma secondo lei si possono fare nuove attività solo se danno lavoro dequalificato? lo sa che per mandarla avanti qualcuno dovrà farlo? non è sempre lavoro? saluti da zio prepu.

    • Per mandarla avanti si fa da remoto, tutto telegestito e telecontrollata. In loco non serve nessuno salvo interventi straordinari.

  3. Gina Lava il suo non è un buon motivo per contrastare la centrale…allora vietiamo tutti i lavori on line…con il suo ragionamento pure il call center che fa servizi per varie zone d’italia dovrebbe esser contrastato nelle zone in cui eroga i servizi perchè toglie lavoro alle persone residenti in quei posti…ma che ragionamenti sono?

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