Covid: il bilancio all’ultima campanella

Con l’ultima campanella, oggi, si chiude l’anno scolastico più difficile per la scuola. Per gli studenti, gli insegnanti, i presidi e le famiglie. Quello precedente, che la pandemia ha solo sfiorato in coda, è stato poco e niente, quasi una prova generale, rispetto a quanto sarebbe accaduto (ampiamente previsto a dire il vero) da ottobre in poi.

La sfida non era facile e le due grandi ondate del contagio, quella autunnale e quella invernale, in verità senza grande soluzione di continuità, hanno messo a dura prova il sistema che, a seconda dei territori, ha avuto risposte e reazioni diverse.

Tra banchi a rotelle ancora imballati nei magazzini, protocolli e mascherine, didattica a distanza e quarantene, alla fine si è arrivati all’ultimo giorno di scuola.

In Centro Abruzzo il bilancio è stato tutto sommato buono: frutto di una attenta, per alcuni anche troppo scrupolosa, opera di prevenzione fatta dal servizio territoriale della Asl, dai protocolli adottati e dalla stretta collaborazione e sinergia che c’è stata tra i dirigenti, le famiglie e il servizio di prevenzione. 

Un riconoscimento particolare tutti gli addetti ai lavori della scuola lo hanno riservato alla dottoressa Donatella Di Loreto: “Disponibile a qualsiasi ora del giorno e della notte – ha commentato, tra le altre, la dirigente del Polo umanistico, Caterina Fantauzzi – una persona straordinaria a cui dobbiamo molto come comunità, oltre che come scuole”.

A parte qualche caso, come quello esploso tra fine gennaio e i primi di febbraio scorsi alla Lombardo-Radice, infatti, il virus nelle scuole è stato abbastanza arginato tra i bachi del territorio: delle 151 classi poste in quarantena, solo 34 (circa il 20%) hanno avuto 2 o più casi nella stessa aula. Il più grande dei quali, appunto, quello della Lombardo-Radice a fine gennaio con 13 casi nella stessa classe. Sono questi considerati come focolai (più o meno grandi), ma che in molti casi sono stati dovuti più a frequentazioni dei ragazzi fuori da scuola che tra i banchi. Molto da contagi familiari.

I contagi totali sono stati 243: 185 studenti, 43 docenti e 15 del personale Ata.

La fascia di età più colpita è stata, ovviamente, quella centrale, anche perché è stata quella ad avere avuto più giorni in presenza: tra i 6 e i 13 anni di età, ovvero l’arco didattico che va dalla prima elementare alla terza media, i casi in Centro Abruzzo sono stati 106, il doppio di quelli registrati nelle superiori che contano 41 casi di ragazzi compresi tra i 14 e i 18 anni e 8 casi di oltre 18 anni. Bassa, in rapporto sia alla presenza in classe che ai dispositivi di sicurezza, è stata l’incidenza nelle scuole materne e negli asili nido dove, pure, i bambini non indossano le mascherine: 30 soli casi tra i 0 e i 6 anni di età, anche se formalmente le materne si chiuderanno a fine giugno.

In compenso il contagio è stato molto diffuso un po’ ovunque: le quarantene sono state formalmente attivate in ben 15 Comuni (Ateleta, Barrea, Campo di Giove, Introdacqua, Pacentro, Pescasseroli, Pescocostanzo, Pratola, Prezza, Raiano, Rivisondoli, Roccaraso, Scanno, Sulmona e Vittorito) e in quasi tutte le singole scuole di ogni istituto comprensivo, anche se ci sono eccezioni virtuose che sono rimaste sempre aperte.

I momenti bui non sono mancati: il cuore delle due ondate, quando il tracciamento era nei fatti saltato, le prime campagne di screening andate deserte, per le ingiustificate remore e paure, hanno fatto in alcuni momenti temere il peggio, ma c’è da dire che l’intervento del sistema di prevenzione (di cui la Asl è solo l’esecutore finale, ma che è fatto di rapporti e fiducia anche con insegnanti, presidi e famiglie) ha funzionato bene, complice, forse, anche una comunità piccola che è stata in grado di tracciarsi da sola e mettersi in qualche modo in sicurezza.

L’apertura delle vaccinazioni in questi giorni agli over 12 e il complessivo calo dei contagi che procede parallelamente alla campagna vaccinale, ci fa guardare a settembre, per la riapertura prevista il 13, con maggiore fiducia e tranquillità. Tra i banchi si tornerà probabilmente ancora con le mascherine e tanta cautela, ma sicuramente con un voto in condotta da promozione.

1 Commento su "Covid: il bilancio all’ultima campanella"

  1. Date a Cesare quel che è di Cesare | 10 Giugno 2021 at 12:51 | Rispondi

    Avete dimenticato il personale scolastico (ATA)! Sono la spina dorsale delle scuole. Senza di loro sarebbero rimaste chiuse!

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