Covid, mai così tanti casi in Abruzzo. Regione a rischio lockdown

Altro record di contagi in Abruzzo che segna 601 nuovi casi, numeri in costante crescita che potrebbero far rientrare la Regione fra quelle a rischio lockdown. Sono complessivamente 12120 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 601 nuovi casi (di età compresa tra 9 mesi e 103 anni). Dei nuovi casi, 296 sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti. I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 104, di cui 12 in provincia dell’Aquila, 15 in provincia di Pescara, 37 in provincia di Chieti, 34 in provincia di Teramo e 6 per i quali non è indicata la residenza. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 8 nuovi casi e sale a 564 (di età compresa tra 53 e 94 anni, 4 in provincia dell’Aquila, 3 in provincia di Teramo, 1 in provincia di Pescara).

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 3909 dimessi/guariti (+37 rispetto a ieri). Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 7610 (+519 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 298279 test (+3685 rispetto a ieri). 429 pazienti (+28 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 38 (+5 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 7180 (+523 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Del totale dei casi positivi, 3494 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+150 rispetto a ieri), 2280 in provincia di Chieti (+181), 2990 in provincia di Pescara (+102), 3095 in provincia di Teramo (+160), 76 fuori regione (invariato) e 185 (+8) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

A proposito della possibile chiusura è intervenuto il presidente Marsilio che ha dichiarato: ” “Siamo in attesa del Dpcm perché sarà il Governo a dare le scadenze, i termini e i paramentri di cosa accadrà. Sulla saturazione dei posti letto ho solo detto che sono finiti i posti riservati alle malattie infettive non quelli dentro gli ospedali. I posti per le terapie intensive e sub intensive ci sono. Abbiamo adottato misure già adottate in altre regioni , cioè quella rinviare le cure e gli interventi procrastinabili che non arrecano danni ai pazienti, per liberare nuovi spazi e nuovi reparti e continuare ad ospite le persone contagiate che hanno bisogno di cure”

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