Credito bancario, soffrono le piccole imprese abruzzesi

Le imprese abruzzesi vedono aumentare il credito nel 2022. Merito, in modo particolare, dei meccanismi generati dalle misure per fronteggiare la pandemia. A non sorridere sono le imprese individuali, o con un parco addetti inferiore alle venti unità. Queste aziende, infatti, sono rimaste ai margini.

A tracciare il bilancio per Cna Abruzzo è lo studioso Aldo Ronci, che ha analizzato l’andamento dei prestiti nel coso dell’anno appena trascorso. Il report annuale mostra un crescente squilibrio nella concessione di crediti da parte del sistema bancario, a tutto e solo svantaggio delle aziende di minori dimensioni.

“Negli ultimi anni – spiega il Ronci, illustrando i criteri posti a base dell’indagine realizzata su dati di Bankitalia – gli impieghi bancari sono stati fortemente influenzati dalle cospicue operazioni di cessione dei crediti in sofferenza: per questo l’analisi tiene conto solo dei cosiddetti “impieghi vivi”, cioè i finanziamenti concessi al netto delle sofferenze”.

Gli incrementi dei prestiti alle grandi e medie imprese sono stati notevoli all’interno dei confini regionaili: +337 milioni di euro. Situazione totalmente opposta per le piccole imprese, per le quali si verifica una consistente contrazione pari a -107 milioni di euro.

I 107 milioni in meno concessi alle piccole imprese in Abruzzo rappresentano una variazione del -4,63% rispetto all’anno precedente, contro una media italiana che seppur negativa è però più contenuta: -4,31%.

Sul piano territoriale, nessuna delle province abruzzesi è scampata alla falcidia dei tagli operati sul credito alle piccole e micro imprese: è andata peggio a Chieti (‐33), mentre L’Aquila e Teramo registrano i tagli minori (‐22). A livello settoriale gli incrementi sono stati di 14 milioni nell’agricoltura (metà dei quali nell’Aquilano), di 12 nelle costruzioni e 32 nei servizi. Singolare l’andamento nel mondo delle costruzioni, dove si assiste a un andamento del credito con un effetto “montagne russe”: perché se le province di Teramo e dell’Aquila possono sorridere (con incrementi rispettivi di 38 e 20 milioni), e Pescara si trova a fare i conti con una “crescita zero”, Chieti vede una caduta rovinosa di ‐45 milioni. 

“I dati sulla carenza di credito in Abruzzo al mondo delle piccole e microimprese evidenziano la necessità di mettere in campo, in un momento di emergenza, interventi straordinari”. Lo dice Graziano Di Costanzo, direttore della CNA Abruzzo, commentando i dati contenuti nella ricerca redatta da Aldo Ronci sull’andamento dei prestiti bancari al mondo delle imprese nel corso del 2022.

“E’ positivo il fatto che proprio nel giorno in cui sono stati diffusi questi dati, la Regione abbia finalmente sbloccato i 5 milioni di fondi concessi attraverso la legge numero 9 del 2021, per la parte relativa al piccolo prestito: si tratta tuttavia di una misura che vista la sua entità – i finanziamenti vanno da 10 a 15mila euro – è in grado di soddisfare le richieste di una platea ristretta: parliamo di non più di 400 imprese, e oltretutto per importi molto limitati”.

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