Crisi a Palazzo, Pd conferma il sostegno a Di Piero. La minoranza cerca numeri e firme

La fumata dal civico 236 di corso Ovidio è grigia. Non serviva di certo Sibilla per pronosticare l’esito del summit di quel che resta della maggioranza di Liberamente Sulmona. Da un lato i dem che hanno ribadito la propria fiducia e il proprio sostegno al sindaco, Gianfranco Di Piero. Dall’altro il navigare a vista verso il 30 dicembre, dove volenti o nolenti, a frapporsi come scogli nella rotta incerta della vascello con la ciurma dell’amministrazione, dovranno essere nove consiglieri.

Perché Di Piero di alzare bandiera bianca e ammainare le vele non ne ha idea, né voglia. Come è comprensibile d’altronde, vuoi per le oltre settemila preferenze riportate alle Amministrative di tre anni fa, vuoi perché dopo mesi (e anni) di comunicati stampa l’opposizione ha il dovere etico di prendersi una briciola di responsabilità. Il tutto con la consapevolezza di commissariare una città con in ballo la crisi della Marelli e il futuro di Cogesa. Rebus da risolvere, di certo non con mansioni ordinarie.

Necessarie, dunque, le nove firme da apporre in quel di palazzo San Francesco. “Autografi” che dovrebbero arrivare in blocco, nonostante le titubanze di Teresa Nannarone, che vuole il passo indietro da parte del primo cittadino.

A firmare dovrebbero essere (e qui il condizionale è d’obbligo) gli ex della maggioranza Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo, i civici Franco Di Rocco e Luigi Santilli, il figliol prodigo Gianluca Petrella, appena tornato nell’ovile e l’allora assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Zavarella. Chiarita anche la posizione di Teresa Nannarone, inizia la fantapolitica. Perché le due firme mancanti dovrebbero arrivare da chi risponde a logiche di partito: Antonietta La Porta (che sulla crisi non si è espressa) e Vittorio Masci, meloniano che tempo addietro in aula consiliare ribadì il proprio ruolo all’opposizione ma appoggiando punti di intersezione con la maggioranza per “il bene della città”. Difficile, o impossibile, arrivare a credere che una delle due pedine della destra passi dall’altro lato della barricata. Di certo il numero magico dovrà uscire, a differenza dell’estate del 2023, quando i civici disertarono il momento della firma, poiché nessuno in minoranza cacciò dal cilindro il nono consigliere in grado di staccare la spina.

6 Commenti su "Crisi a Palazzo, Pd conferma il sostegno a Di Piero. La minoranza cerca numeri e firme"

  1. Fate pure i vostri giochetti però chi giudica è sempre il popolo a cui non potete più promettore posti di lavoro perché le aziende scappano via da questa valle,sicuramente i vostri parenti è i vostri amici lì avete già tutti sistemati peccato che la gente vi continua ancora a seguire.

  2. SI ESATTO POI SIETE I PRIMI A VOTARE IL POTENTE DI TURNO COME IN MOLTI CHE AL 2018 VOTARIONO I 5 STELLE E OGGI I STESSI VOTANO FRATELLI D’ITALIA UNA COSTOLA DEL PDL CHE CI HA MANDATO IN DEFAULT NEL 2011 ALL’ORA giorgia meloni VICE PRESIDENTE DELLA CAMERA oggi messo tutto nel dimenticatoio grazie ai deficit mentali dell’italiano medio che soffre aime di problemi di memoria a lungo termine dimentica facilmente il male inflitto da tale signora e dall’attuale esecutivo che altro non è una riproposizione della destra che ci ha mandato con le pezze al sedere

  3. “Omini,ominicchi e quaquaraquà…”
    Sciascia docet
    La fotografia di questa città vilipesa.

  4. Inviterei il sindaco a sedersi di nuovo al tavolo di un ristorante, come accaduto tempo addietro testimoniato dal famoso scatto rubato in quel di Pescara, per cercare alleanze nell’opposizione o, semplicemente, per una cena fra “amici” 🤣😁

    • Con tutti i retro pensieri e complotti ampiamente smentiti dai fatti ma che però hanno evidenziato il livello basso dell’opinione pubblica locale
      Ps in realtà basterebbe che alcuni dell’opposizione si ricordino da chi e per cosa sono stati votati

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