Crisi Cogesa, convocato il consiglio comunale. La partecipata tratta con Asm

Il travaglio di Cogesa finisce nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco. La seduta del consiglio comunale, richiesta dai capigruppo di maggioranza, si terrà lunedì 6 febbraio alle 15:00. Riunione che verrà disertata, come già annunciato, dall’intera minoranza. L’opposizione è stata chiara: nelle vicende sulla partecipata si è sentita poco coinvolta e, inoltre, chiede la revoca di Franco Gerardini come vertice di Cogesa.

Una diserzione importante, soprattutto visto lo stato di crisi in cui versa la società che cura la gestione dei rifiuti all’interno del territorio, e di cui Sulmona è Comune socio con maggiori responsabilità a livello di quote.

Proprio per questo da via Mazara ci si è voluti tutelare, affidando allo studio Bonura la cura dei rapporti tra la città e lo stesso Cogesa. L’obiettivo è quello di salvaguardare il più possibile le casse comunali e, quindi, i portafogli dei contribuenti. Particolarmente infuocato, secondo le previsioni, sarà l’intervento di Teresa Nannarone. La consigliera comunale ha chiesto, ed ottenuto, l’accesso agli atti per quanto riguarda il caso spinoso del probabile danno ambientale causato proprio da Cogesa in località Marane di Sulmona.

Intanto è ricominciata la trattativa tra Cogesa e Asm per il rinnovo della convenzione che vedrà nuovamente i rifiuti indifferenziati aquilani nella discarica di Noce Mattei. Questo era (e rimane) un altro punto critico della crisi della partecipata. Il mancato rinnovo della convenzione, infatti, significherebbe per Cogesa un ulteriore buco in bilancio. Il sindaco del Capoluogo, Pierluigi Biondi, si è detto pronto a trovare un’alternativa per la raccolta e la lavorazione dei rifiuti del capoluogo. In realtà in Abruzzo, o zone limitrofe, nessuno garantirebbe all’Aquila le cifre vantaggiose (ma disastrose per Cogesa) che assicura la partecipata peligna.

Cogesa ha chiesto ad Asm di ridurre l’indifferenziata da sversare nella discarica sulmonese. Gerardini, infatti, avrebbe proposto di legare una quota della tariffa alla raccolta differenziata. In breve: più L’Aquila riuscirà a riciclare e maggiore sarà lo sconto in suo favore. Ma siamo ancora nel campo delle ipotesi.

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