E insomma stasera non si è firmato nulla a palazzo San Francesco: il documento portato da Sulmona al Centro era in realtà poco più di un regolamento interno per disciplinare colpi di “testa” e di “teatro”, cambi di assessore all’insaputa di tutti e via dicendo.

Accuse rispedite al mittente: l’architetto subentrato al posto di Alessandra Vella è, hanno ribadito, uomo socialista espresso dai socialisti.
Certo è che quella nomina, e questo è stato il senso più politico della discussione, ha messo e non poco in difficoltà Fratelli d’Italia, alla vigilia di un’elezione difficile poi, dove i seguaci della Meloni devono fare i conti con una loro identità “sbiadita” nel centrodestra. Con gli ex amici e “camerati” che già lanciano bordate dai banchi della Lega.

Aria fritta, si direbbe, fin quando non si comincerà ad incassare qualcosa di concreto: qualche cantiere aperto e magari anche chiuso, qualche studente che torni a fare una didattica completa di palestre e mense assicurate, quando al Comune si smetterà di perdere treni di finanziamenti e magari quando si tornerà ad avere una sanità più efficiente.
Aria fritta, visto che il carnevale e le sue chiacchiere sono già alle spalle.
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