Cuccioli annegati sotto gli occhi della madre. Niente veleno nelle acque dell’invaso

Né veleno né proiettili. I due orsi bruni marsicani di un anno e mezzo, trovati nell’invaso artificiale di Colle Rotondo, sarebbero morti per annegamento. Il verdetto definitivo verrà dato solo dal risultato della necroscopia dell’istituto Zooprofilattico di Teramo, ma oggi, allo svuotamento dell’invaso, sono stati trovati pesci, vivi, che dimostrerebbero l’assenza di veleno nelle acque che hanno posto fine alla vita dei due plantigradi.

In tre, forse, sarebbero finiti all’interno di quella vasca, con pareti lisce e prive di appigli. Assieme ai due, infatti, ci sarebbe stata la madre, salvatasi aggrappandosi con la forza della disperazione, risalendo quella vasca di morte. Nessun proiettile rinvenuto nelle due carcasse. Una fine atroce, imputabile, in parte, all’etica del turismo e dello sfruttamento della montagna, dato che quella vasca era utilizzata in tempi passati per l’innevamento artificiale delle piste da sci. Per questo le sigle ambientaliste, tra cui il WWF, chiedono con insistenza interventi su tutte le infrastrutture in stato di abbandono che potrebbero trasformarsi in trappole letali per la fauna appenninica.

Intanto, la Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un’inchiesta, al momento contro ignoti, per uccisione di animali. Tre esposti sono stati depositati in procura. Al momento, il Comune di Scanno non ha ricevuto alcuna indicazione. Il sindaco Giovanni Mastrogiovanni ha effettuato un sopralluogo sul posto, dichiarandosi a completa disposizione delle autorità.

1 Commento su "Cuccioli annegati sotto gli occhi della madre. Niente veleno nelle acque dell’invaso"

  1. Italia completamente allo sbando….nessun controllo..nessuna relazione sulla pericolosità dell’invaso….nessuna denuncia da chi poteva…Parole parole parole

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