Cura con il plasma, dall’Abruzzo parte la sperimentazione

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Un trattamento particolare, sperimentale, che parte dall’Abruzzo. Si tratta di quello per valutare l’efficacia terapeutica e la sicurezza dell’immunoterapia passiva con plasma donato da pazienti guariti da Covid-19 per provare a curare i pazienti affetti da forme severe dell’infezione. Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.

Partendo dal presupposto che nel plasma dei pazienti guariti e immunizzati possano esserci anticorpi capaci di neutralizzare il virus Sars-Cov-2, distruggere le cellule infettate e ridurre il livello di infiammazione dei tessuti polmonari.

“L’immunoterapia passiva – spiega Pasquale Colamartino direttore del Centro Regionale Sangue –  effettuata con l’impiego del plasma di pazienti guariti da Covid-19, potrebbe rappresentare una opzione terapeutica promettente nel trattamento delle infezioni da Sars-Cov-2, anche sulla base di precedenti esperienze positive sperimentate per il trattamento di altre infezioni virali pandemiche come Sars, Mers, influenza aviaria ed Ebola”.

Lo studio è stato promosso dal Centro regionale Sangue in sinergia con il Servizio trasfusionale di Pescara a cui è affidato il ruolo di centro di riferimento per la sperimentazione. Il tutto in collaborazione con i Servizi trasfusionali della Regione, che avranno il compito di produrre e qualificare il plasma iperimmune, e di laboratori di virologia specializzati. Lo studio presuppone inoltre un ampio coinvolgimento di molte unità operative cliniche regionali Covid-19, che avranno il compito di trattare i pazienti con il plasma iperimmune e di valutarne i potenziali benefici terapeutici. In questa prima fase lo studio prenderà l’avvio nelle Asl di Lanciano-Vasto-Chieti e di Pescara, che hanno già avuto l’approvazione del Centro nazionale Sangue e del Comitato Etico.

La sperimentazione sarà effettuata su pazienti Covid 19 particolarmente gravi, a loro verrà “somministrato il plasma iperimmune già dai primi 7-14 giorni dall’esordio dei sintomi, con l’obiettivo di prevenire la rapida progressività della malattia e ridurne la mortalità. I pazienti guariti che avranno espresso la volontà di aderire alla sperimentazione, potranno donare il loro plasma presso i Servizi trasfusionali partecipanti, solo dopo essere stati sottoposti ad una rigorosa selezione. Il plasma donato verrà sottoposto a tutte le indagini di laboratorio e alle procedure di inattivazione virale richieste dal Centro Nazionale Sangue per garantirne la sicurezza e l’efficacia terapeutica. A tale proposito ritengo opportuno evidenziare che i Servizi trasfusionali della Regione Abruzzo sono strutture altamente qualificate, essendo già state certificate per la produzione di plasma anche dall’Agenzia europea per i Medicinali.”

“Dopo l’avvio delle sperimentazioni farmacologiche – aggiunge l’assessore Verì – l’Abruzzo parte anche con un altro progetto scientifico, che ci auguriamo possa rappresentare un percorso efficace per combattere la diffusione dei contagi”. 

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