Da Rockambula alla poesia in un tweet, esce la raccolta di Riccardo Merolli

Da direttore di Rockambula, la nota rivista musicale, a poeta in un “tweet” il passo è breve così dalla passione per la musica per Riccardo Merolli è nata anche quella per la scrittura. Qualche giorno fa è uscita per Lupi Editore una sua raccolta in formato e-book (acquistabile su Amazon) “Poesie per un amore inesistente”, con tanto di copertina dell’artista Matteo Bultrini, perché l’oggetto dell’amore di cui Merolli scrive non è preciso né definito, ma sembra parlare di un amore che può essere quello che prova chiunque per chiunque, un amore verso l’amore nella sua essenza più intrinseca se si vuole. Poesie in formato tweet, un distillato in 140 caratteri, così come vuole la nuova comunicazione social, che arriva dritta nella testa e si spera nel cuore perché parlare d’amore, in fondo, non ha mai una scadenza ed il sentimento vero è comune a più generazioni. Parole che nascono dall'”impeto che ci spinge a riversare ogni pensiero sui social network, anche il più compromettente – perché ci si può permettere il lusso di essere categorici a tempo determinato finchè abbiamo disposizione il tasto ‘modifica'” si legge nella presentazione della raccolta.

E “Mille pezzi” ne è un bell’esempio con l’intenzione di descrivere la fragilità della persona amata, dell’amore nei suoi aspetti più cristallini: “Hai detto di esserti spaccata in mille pezzi. Ma non è vero, ho raccolto tutti i pezzi, li ho rimessi insieme e contati. Erano novecentonovantasette. Sei tornata in tutta la tua bellezza. Vorrei rimontarti ancora, tutte le volte che sarà necessario. E tutte le volte prenderò ogni singolo pezzo con cura maniacale, gli sussurrerò ti amo e lo accosterò ad un altro con più solidità. E ogni volta sarai più forte. Ogni volta ti amerò più forte, fintanto che diventerai indistruttibile, come l’amore che provo per te”.

Versi estemporanei che esulano dai dettami tradizionali della metrica come si addice ad un “poeta naif” che forse potrebbero indurre a non pensare questo stile come pure poesia, ma di certo si tratta di un mezzo per far arrivare un messaggio che conserva in sé, pur tuttavia, un certo senso dell’estetica artistica che si propone di suscitare emozioni, come “arte” vuole d’altronde. Tutto nasce, è bene ricordarlo, dalla sua passione per la musica, dallo studio delle note, dal progetto Rockambula e, più semplicemente, dalla lettura dei testi delle canzoni ai quali Merolli cerca di accostarsi con leggerezza. Passioni che sono sfociate nella partecipazione ad un concorso indetto tempo fa sempre dalla Lupi Editore che per Merolli è valsa la pubblicazione  di una poesia e così la proposta, una breve raccolta, presto anche in formato cartaceo. Ma la pagina, cartacea o virtuale che sia, non sarà l’unico mezzo di diffusione perché più in là si pensa anche ad iniziative culturali tra reading e musica.

Di amori veri o presunti tali, inesistenti o in carne ed ossa, di muse reali o solo frutto dei propri pensieri: “Non è dato sapere se l’inesistenza di questi amori sia un rifiuto di quelli reali o un abito appariscente dentro cui l’autore è costretto a nasconderli, ma in fin dei conti poco importa, in ogni caso il loro destino è l’impossibilità. Proprio come gli amori che ispirarono i migliori poeti di tutti i tempi”.

Simona Pace

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