Dal tribunale una boccata d’ossigeno per le casse di Cogesa

In termini di liquidità e soldi “veri” cambia poco, perché nei fatti la Daneco è già da tre anni società in liquidazione. Ma la sentenza emessa oggi dal giudice del tribunale di Sulmona Marta Sarnelli potrebbe aiutare se non altro la partecipata a mettere a posto i propri conti, minati da un debito di 1,5 milioni di euro approvato qualche giorno fa dall’assemblea dei soci.

A maneggiare i numeri, infatti, tra dare e avere, gli equilibri finanziari di Cogesa dovrebbero poter contare in base alla sentenza su circa 600mila euro di recupero: 200mila dalla riduzione del debito nei confronti di Daneco rispetto alle poste messe in bilancio (1,196 milioni di euro a fronte di 1,396 milioni di euro) e circa 400mila euro dalla svalutazione del credito che, grazie alla sentenza del tribunale, è stato compensato, recuperando nei fatti l’85% che Cogesa era stata costretta a svalutare (con tanto di inchiesta aperta nei confronti dell’ex amministratore Vincenzo Margiotta).

Per restare alla causa vinta oggi in tribunale da Cogesa, il giudice ha riconosciuto alla società partecipata la possibilità di compensare crediti e debiti e un risarcimento di 500mila euro per l’inadempienza della Daneco nella gestione dell’impianto Tmb.

In pratica il giudice ha riconosciuto che il Cogesa, rappresentato dall’avvocato Alberto Paolini, ha sostenuto spese di manutenzione, di gestione e persino di personale, al posto della Daneco, società che doveva gestire l’impianto ma la cui inadempienza ha causato tra le altre cose disservizi e costi aggiuntivi per lo smaltimento dei rifiuti.

1 Commento su "Dal tribunale una boccata d’ossigeno per le casse di Cogesa"

  1. Da chiedersi come mai Daneco riusciva a fare il lavoro della Cogesa con un quarto dei dipendenti.

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