“Dalla viola alla pistola”: il concerto di guerra dei Solisti di Kiev

Sono partiti da Kiev mercoledì scorso, il giorno prima che le truppe russe cominciassero a far piovere bombe sulle loro case. “Troppo tardi per tornare indietro – racconta il maestro Vasylkivskyi Anatolij – siamo partiti convinti che non si sarebbe mai davvero passati alla guerra e invece arrivati in Italia abbiamo saputo che l’invasione era iniziata davvero. E’ stato un shock, siamo ancora sotto shock”.

Anatloij è uno dei quindici Solisti di Kiev che domenica prossima approderanno al teatro Caniglia di Sulmona per la 69esima stagione della Camerata Musicale. Un concerto già rinviato per problemi tecnici in tempi non sospetti e diventato ora, alla luce degli spari sul cielo di Kiev, un evento e un’occasione di solidarietà.

Gli organizzatori hanno infatti deciso di devolvere l’intero incasso della serata alle famiglie dei musicisti ucraini, il cui futuro è ancora appeso ad un enorme punto interrogativo.

“Abbiamo in programma in Italia undici concerti che concluderemo in Abruzzo: venerdì per un concerto a Pescara, poi domenica saremo a Sulmona e martedì prossimo a Vasto – continua Anatloij – dopo di che non so cosa faremo. Alcuni di noi vogliono restare in Italia, altri, una metà, tra cui io, vogliamo tornare a casa per stare vicino alla nostra gente e per combattere, ma non sappiamo se sarà possibile”.

“Dalla viola alla pistola – dice il maestro – sono pronto a combattere. Amo il mio Paese e non ho paura della guerra. L’Ucraina è un Paese forte e ci difenderemo, staremo insieme e anche noi, in questi giorni, stiamo suonando per il nostro Paese”.

E’ convinto il maestro, anche perché la musica lo solleva solo in parte: “Facciamo molta difficoltà a suonare – spiega – anche se quando siamo sul palco pensiamo un po’ meno alla guerra. La testa, i pensieri, però, sono in Ucraina: chiamiamo le nostre famiglie due volte al giorno, mattina e sera, perché la situazione è in continua evoluzione. Ed ogni volta che rispondono al telefono per noi è un sollievo”.

Tra loro, quasi tutti giovani musicisti, c’è chi ha lasciato figli piccoli, fratelli e genitori e se c’è chi come Anatloij vuole tornare, c’è chi preferirebbe farsi raggiungere in Italia: “Siamo davvero grati a Sulmona per voler destinare l’intero incasso a noi e alle nostre famiglie – continua il musicista – serviranno soprattutto a chi resterà. E siamo grati all’Europa che ha deciso di supportarci anche nell’armamento. Mi piacerebbe che la musica riuscisse a coprire il rumore delle armi, ma purtroppo non è così”.

Alla fine della tournée li attende tutta un’altra musica.

4 Commenti su "“Dalla viola alla pistola”: il concerto di guerra dei Solisti di Kiev"

  1. francescovalentini1935 | 1 Marzo 2022 at 19:40 | Rispondi

    I solisti di Kiev a Sulmona grazie alla Camerata che ha abolito i confini.L’artefice del genocidio in quellaxterra martoriata la fara’ franca:non ho sentito una sola voce che abbia invocato un processo a carico di uno psicopatico che ha calpestato le norme del Diritto Internazionale,tipo Norimberga per intenderci:e pensare che la T V di stato da’ la parola a “giornalai” innamorati che trovano scusanti assurde:la follia del mondo non ha più limiti.

    • Guarda che Putin ha ragione. Il problema è che siano governati da una masnada di fetidi corrotti che pensano alla sola illusione di arricchirsi. Si mangiano tutto e tradiscono la Patria.Lei devi pensare che Mattarella è il capo dello Stato che ha inventato e brevettato il sistema common-rail e li ha esportato in tutto il mondo.Ebbene solo i carri armati Ariete non hanno montato i
      common-rail ma sono rimasti con i motori più deboli di tecnologia precedente perché i soldi degli appalti militari se li debbono rubare tutti per avidità,mentre il capo delle forze armate è sempre Mattarella e se i carri sono inferiori ai russi non gliene frega di meno. Basta che gli passa la mesata e prende i soldi…Poi Putin ha ragione perché l’Ucraina od anche gli stati baltici sono come Hong-Kong e sia la NATO che la UE si stanno comportando come la Cina ad Hong Kong.Non hanno rispettato i patti ed hanno tradito la nobiltà di chi poteva non restituire i propri domini.La Russia ha dato la autonomia alle nazioni dell’est sotto il suo controllo con la condizione che entrassero nella Nato, mentre invece non è avvenuto.

  2. Mi chiamo Antonio | 2 Marzo 2022 at 06:58 | Rispondi

    … il freddo fa strani scherzi… oltre alle mani, ai piedi, infreddolisce e paralizza anche le meningi…se di meningi si può parlare, ma in questo caso ne ho forti dubbi… e porta a dare ragione ad un pazzo sanguinario, becero imperialista Comunista Bolscevico, assassino di genti e bambini inermi, che nel 2022 massacra e distrugge una nazione Democratica e un popolo libero di autodeterminarsi, con il pretesto di rivendicarne ipotetici diritti di possesso e di dominio.
    Anche ROMA ha dominato e “ POSSEDUTO” mezza Europa e tutto il mediterraneo… non per questo possiamo rivendicare alcunché.
    E poi, tralasciando il common-rail e i carrarmati, la ‘Chicca’ dei “ nostri governanti fetidi e corrotti che pensano solo ad arricchirsi”.
    … ‘NCICALITE… non ti sei accorto che i nostri, pur con tanti difetti, sono delle mammolette?
    Li paragoni ai peggiori ladri, assassini e corrotti di ideologia bolscevica e comunista… il tuo “ caro” dittatore sanguinario, unitamente ai suoi oligarchi, si è arricchito con le ruberie e la vendita delle materie prime sottratte al popolo Russo. Affamandolo.
    Classe dirigente ladra e assassina, bolscevica e comunista, che reprime nel sangue e nella violenza di Stato, ogni libera manifestazione democratica e di pensiero.
    Farà la fine di tutti i dittatori sanguinari, paranoici e ladri di democrazia, del mondo.

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