Dall’Ucraina a Roccaraso: il tassista dei rifugiati. Si moltiplica la raccolta di beni

Si mette alla guida di un furgone, a proprie spese, per raggiungere il teatro di guerra e salvare alcune famiglie. E’ Aurelio Di Vitto, 52 anni, imprenditore Italo-americano, residente a Roccaraso. Si è reso disponibile  per trasportare tutti coloro che fuggono dai bombardamenti. Nei giorni scorsi ha portato in Italia due donne e tre bambini, uno di soli due anni. Una storia straziante quella dei due minori, consegnati all’imprenditore da una madre malata,  per portarli in salvo: “Me li ha consegnati nelle mani senza neanche conoscermi – racconta Di Vitto -. Sono distrutti dal dolore, disorientati”. Così come la storia della donna che ha lasciato a combattere il giovane marito. La piccola, di soli due anni, prende la mano dell’imprenditore per giocare, come faceva con il suo papà. Di Vitto, mosso dal legame familiare (è sposato da 18 anni con una donna ucraina), ha percorso tremila chilometri insieme alla moglie fino in Polonia e ritorno e ha messo a disposizione due abitazioni a Roccaraso per ospitare quelli che è riuscito a caricare. Ma i pasti vengono consumati tutti insieme, nella sua casa, in una lunga tavolata, che ha tanto di solidarietà. Ma c’è poca voglia di mangiare.  Presto Di Vitto partirà di nuovo per salvare altre vite. “Di fronte a questo scenario, non si può restare insensibili- commenta Aurelio Di Vitto-  Aiutare chi in questo momento sta soffrendo è un gesto nobile, che tutti dovrebbero compiere. Sono un alpino. La mia coscienza mi ha portato a rendermi utile, in un dramma, che ci coinvolge tutti. La guerra va combattuta anche con gli aiuti umanitari”. Sulla sua pagina Facebook, invita tutti a contribuire con piccoli gesti, che possono rendere meno drammatiche le giornate dei rifugiati. “Uniamoci tutti insieme per aiutare il popolo ucraino martoriato dalla guerra, con la raccolta di beni di prima necessità, medicinali, abiti, scarpe, cibo – ha scritto -. Ci sono tante donne e bambini che hanno bisogno di noi. Sono feriti nel cuore e nell’animo. Hanno lasciato i loro mariti, i loro padri, i loro fratelli, a combattere. Sono fuggiti senza portare nulla, soltanto il dolore”.

Anche il  Comune di Scanno si attiva a sostegno della popolazione ucraina. Inizia oggi la  raccolta di beni, nel Poliambulatorio, sede della Protezione Civile. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Mastrogiovanni, in collaborazione con il gruppo di Protezione Civile di Scanno, ha organizzato una iniziativa di solidarietà. Tutti, dalle 10:00 alle 19.00, nel  punto di raccolta, potranno donare beni essenzialmente medicinali da inviare ai cittadini dell’Ucraina. L’iniziativa è stata intrapresa in collaborazione con l’amministrazione comunale di Secinaro, che ha già avviato, a tal fine, il canale di collegamento con l’associazione cristiana degli ucraini in Italia, con  sede a Roma. Stesso canale nel quale confluiranno i beni raccolti dal Comune di Pratola nella giornata di ieri. Nel centro peligno si tornerà a donare la prossima settimana.

A Sulmona i due centri raccolta del Comune saranno aperti lunedì, mercoledì e venerdì; ma già alcuni gruppi privatamente hanno caricato furgoni pieni di materiale. Singolare la raccolta organizzata, a Sulmona, dal gruppo Pivec Valle Peligna-Valle del Sagittario, presso l’Artisanitas Ortopedia, per la raccolta umanitaria di alimenti senza glutine. “Sono giorni che penso a come può sentirsi un genitore nel dover decidere se saziare la fame e avvelenare piano piano il proprio figlio fino a farlo sentire male o se lasciarlo a digiuno, penso che sia atroce – si legge nell’annuncio – il glutine  per le persone celiache è veleno per il proprio organismo e con una sanità precaria, dove la priorità è dei feriti, la situazione è ancora più grave”.

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