Di Rienzo, con la faccia e con il simbolo

Seduto solo dietro al tavolo con la bandiera del Pd in vista, simbolo del quale “non mi vergogno neanche un po’ e che sono convinto abbia ancora molto da dare al Paese e alla Regione”. Quella di Antonio Di Rienzo, capogruppo dei Democratici in consiglio comunale, è una candidatura alla Regione che può definirsi di servizio. Il partito ha chiamato e lui ha risposto. Da ex segretario della sezione di corso Ovidio, non ha fatto fughe e metamorfosi come alcuni suoi colleghi, ma si è messo a disposizione conscio di dover recitare una parte non facile. Anche perché proprio il Pd di Sulmona, nel recente passato, ha avuto posizioni di contrasto con i vertici regionali, mal digerendo le scelte fatte dalla giunta D’Alfonso su sanità e bretella ferroviaria, ad esempio.
E non è un caso che la sua campagna elettorale parta proprio dalla sanità (tanto più che è un medico) e che al seguito porti, insieme alla richiesta di una classificazione di primo livello per l’ospedale, anche i risultati dei Lea avuti dall’Abruzzo. Risultati impensabili fino a qualche anno fa per la “Regione canaglia”.
E poi ancora strade e comunicazioni, con un piano di infrastrutturazione che deve riconnettere il Centro Abruzzo al resto della Regione. Legnini, per lui, è il presidente ideale, capace anche di far dimenticare l’esperienza D’Alfonso che proprio digesta non è stata per questo territorio.
Chiarezza infine anche sui rapporti con l’amministrazione comunale, a cui negli ultimi mesi il Pd, con assenze strategiche e silenzi sibillini, ha garantito la sopravvivenza politica: “Basta stampelle, siamo pronti a far cadere la Casini, deve andare a casa. Pronti a firmare le dimissioni, aspettiamo un segnale da Pingue e Di Marzio”.
Di Rienzo si presenta in tandem con l’avvocato Valentina Di Benedetto, anche lei di Sulmona. Assente però ieri alla presentazione per problemi personali.

1 Commento su "Di Rienzo, con la faccia e con il simbolo"

  1. Bravo Antonio e quindi vota Antonio!

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