
Sono 17 i nuovi migranti positivi, questa volta nella struttura di Gissi. Dopo il caso di Pettorano sul Gizio , arriva la notizia per il centro del chietino. “L’irresponsabilità del Governo nella gestione dei migranti è ormai conclamata” tuona il presidente Marsilio che aggiunge come a seguito dei positivi di Ponte d’Arce la Regione avesse sperato in uno stop “avevamo chiesto di non inviare altri migranti in Abruzzo, il Governo non ha voluto sentire ragioni e prima ancora di convocare riunioni in Prefettura aveva già spedito i pullman verso la nostra regione”.
Il governatore della regione Abruzzo sottolinea come i sindaci delle località interessate avessero già invano invocato l’adozione di misure sanitarie per garantire la sicurezza dei cittadini. “Per tutta risposta prima a Moscufo ora a Gissi i tamponi eseguiti dalle Asl abruzzesi rivelano la positività di una percentuale altissima di questi migranti”. Attualmente i migranti sono ospitati in strutture che non garantirebbero dunque nemmeno la loro sicurezza e la separazione anche dei loro stessi compagni attualmente negativi. “È inaccettabile – rincara Marsilio – che, dopo quattro mesi di duri sacrifici che avevano praticamente azzerato la curva dei contagi, si debba rischiare il sorgere di focolai per colpa dell’approssimazione e della superficialità con cui il Governo ha gestito gli sbarchi dei migranti”. Il presidente a gran voce chiede una misura risolutiva “necessario adottare il blocco navale per impedire nuovi sbarchi e il Governo deve allestire navi quarantena dove trasferire questi migranti perché le strutture dove sono ospitati non possono garantire la necessaria sicurezza”.
Mitico Marsilio, neanche il responsabile della Asl che dice che, stando i migranti praticamente in isolamento, i rischi sono bassissimi. Intanto Salvini bacia e abbraccia chi gli pare da due mesi e fa togliere la mascherina a un ragazzino sul palco. Poverannù
Sempre Salvini, ho visto matrimoni e compleanni in questo periodo del tipo “che te lo dico a fare”. Come se nulla fosse, quindi.