
“Zoccola” sì, “voltagabbana” no. E’ uno strano universo quello delle offese in politica. Perché se da una parte la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a Bruno Di Masci che aveva dato della “zoccola” alla collega consigliera comunale Roberta Salvati, ieri il giudice del tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, ha deciso di rinviare a giudizio Fabio Di Genova, marito della senatrice Gabriella Di Girolamo, per aver dato su Facebook del “voltagabbana” al senatore Stefano Lucidi, passato nel 2019 dalle fila del Movimento 5 Stelle a quelle della Lega.
Di Genova era stato denunciato per diffamazione aggravata dal senatore, ormai leghista, insieme ad altre cinquantotto persone che, in un modo o nell’altro, avevano commentato il cambio di casacca del parlamentare.
Il processo è ancora da celebrare, ma il fatto che il marito della senatrice debba affrontare un processo il prossimo 19 gennaio per quel commento, è quanto meno sbalorditivo. Perché l’offesa, di per sé, non sembra essere così cruenta, comunque molto meno di quella con cui Di Masci, un po’ per gli stessi motivi, aveva appellato la Salvati. Con l’aggravante, per quest’ultimo, dello sfondo sessista del termine utilizzato.
Anche la storia tra Di Masci e Salvati non è chiusa: dopo tre gradi di giudizio, infatti, ora sarà la Corte d’Appello dell’Aquila a dover rivalutare fatti, carte e registrazioni video.
La sostanza, però, è quella: il ricorso all’offesa è stato ormai sdoganato come strumento di confronto politico. Spesso l’unico. E non solo tra “addetti ai lavori”. Il livore dei cosiddetti leoni da tastiera ha raggiunto ormai vette intollerabili, anche quando di mezzo ci sono argomenti che dovrebbero coinvolgere, almeno umanamente, tutti. L’esempio in questi giorni dei commenti all’impresa della Flotilla e delle manifestazioni a favore del popolo palestinese, ne sono un esempio.
E’ il circo del tifo e non del ragionamento, della sopraffazione anziché del confronto, dell’etichetta anziché dell’analisi.
“Definisca civiltà”.
Impazzire!
Grande Fabio! Una brava persona
Purtroppo in questo mondo chi si batte per la coerenza e per il popolo dà fastidio e viene preso di mira , spesso anche dalla gente stessa che si cerca di aiutare !
Ed ha ragione da vendere quando dice che passare da un partito all ‘altro estremo e’ umiliante .
Cassazione: ‘Sei un voltagabbana’, è diffamazione!
Parliamo di rinvio a giudizio non di sentenza. Titolo fuorviante. Sarà di sicuro assolto come giusto che sia.
E chi l’ha mai pensato.
” Le sentenze della Cassazione non hanno valore di legge, ma creano giurisprudenza perché stabiliscono un’interpretazione uniforme e autorevole delle leggi, che guida l’applicazione del diritto da parte dei giudici inferiori, sebbene non li vincoli formalmente. ”
Ti è chiaro adesso?
É ovvio che bisogna aspettare il giudizio, bisogna essere garantisti fino alla fine, e nel frattempo può sempre esserci un chiarimento fra le parti che porti alla risoluzione auspicabile della lite.
Il Se. Stefano Lucidi si è reso conto tutto quello che non andava nel M5S ed i fatti lo dimostrano. Di Genova Fabio non deve giudicare le scelte degli altri, pensi a se stesso.
Sì sì come no ! Il senatore si è reso conto ?🤣🤣🤣🤣🤣🤣 manco fosse un bambino delle elementari .
Ha ragione Fabio .
Infatti deve pensare a se stesso 👏👏👏 che non ha nessun ruolo!!!
Si dice “voltagabbana” da un antico espediente militare: i disertori rivoltavano il soprabito, la gabbana, per nascondere la propria appartenenza a un esercito. Questa azione di nascondersi e cambiare “colore” è diventata una metafora per indicare chi cambia idee e opinioni per opportunismo e tornaconto personale, come una “banderuola” che si muove al vento.
Eh vabbe, allora può ritrattare. Può dire al senatore che non è un voltagabbana, ma una zoccola.
😂😂😂😂😂ottimo consiglio 👍🏻