
Dovrà rispondere davanti ad un giudice delle affermazioni fatte a commento di un articolo su questa testata nei confronti della sindaca Antonella Di Nino: per Vincenzo Margiotta il prossimo 14 aprile, così ha deciso ieri il tribunale di Sulmona, si aprirà il processo per diffamazione aggravata. Il consigliere comunale di opposizione di Pratola Peligna aveva commentato un articolo della nostra testata nell’ottobre del 2022, nel quale si trattava, tra l’altro, il violento e personale attacco che lo stesso Margiotta aveva fatto nei confronti della sindaca sul suo canale Youtube, dispensando giudizi sulla vita personale della Di Nino, prendendo a pretesto la vicenda della proroga data alla Diodoro Ecologica nella gestione dei rifiuti nelle more della gara d’appalto.
In un commento, con lo pseudonimo di Pratola Kummann (poi rimosso su specifica richiesta alla nostra redazione), Margiotta aveva contestato il “processo di beatificazione” della sindaca, ricordando alcuni dei suoi “miracoli”: la storia dei terreni di famiglia a Valle Madonna (tema caldo della campagna elettorale) che da agricoli erano diventati edificabili, presunti piani aggiunti delle sue abitazioni private sfruttando cubature pubbliche e il milione e mezzo di euro “spariti dal Comune senza gara” che erano stati dati al gestore dei rifiuti nelle more della gara.
“Accuse diffamatorie – precisa la sindaca – i terreni della mia famiglia rientrano in un piano urbano molto più ampio e io non ho mai partecipato alle votazioni che riguardavano queste modifiche urbanistiche. Del tutto inventati i furti di cubatura pubblica per le mie proprietà, così come del tutto legittima è stata la proroga tecnica fatta alla Diodoro in quel periodo, alla quale l’Anac sconsigliava di ricorrere, ma che non ha mai sanzionato. Operazione, tra l’altro, che ha consentito ai pratolani di risparmiare per due anni sul costo della Tari. Affermare che sono spariti dei soldi, equivale a dire che qualcuno li ha rubati”.
La Di Nino aveva così sporto querela contro ignoti e le successive indagini degli inquirenti avevano dato identità e volto a Pratola Kummann, pseudonimo che d’altronde Margiotta si è tatuato anche sul braccio.
La sindaca Di Nino ieri si è costituita parte civile nel processo, chiedendo un risarcimento di 50mila euro che, per esplicita indicazione nell’atto di costituzione, saranno devoluti, nel caso vengano riconosciuti dal tribunale, ad associazione che operano nel sociale.
“E’ mio diritto di consigliere comunale ‘denunciare’ pubblicamente i fatti accaduti in Comune (mai fatto in Procura, almeno fino ad oggi) – replica il consigliere Margiotta – è un fatto che il Sindaco si è fatta la variante da agricoli a edificabili anche sui terreni di famiglia (circa 2.000mq), peraltro una parte comprati qualche tempo prima della variante; è un fatto che su quei terreni verranno costruiti ville e palazzi; è un fatto che avete elargito a Diodoro 1,5milioni€ a contratto scaduto e che l’ANAC Vi ha intimato di non farlo più e Vi ha obbligato a fare la gara. Nessuna bugia o diffamazione, quindi, solo la manifestazione del mio diritto di critica e di Consigliere Comunale”.
Questo però, ora, dovrà deciderlo un giudice: il dibattito politico si sposta ora dall’aula del consiglio a quella del tribunale.
Intanto ad esprimere “piena solidarietà” al consigliere comunale Vincenzo Margiotta è il partito democratico di Pratola Peligna per il quale “il diritto di critica politica, ancor più quello di un consigliere di minoranza, è sacrosanto”. Con l’augurio che la querela venga ritirata “perché la politica non si fa con le denunce ma con i fatti” il PD pratolano ricorda che “l’unico tribunale competente ad esprimersi su una critica politica dovrebbe essere quello dei cittadini e gli unici limiti che tutti dovremmo porci sono quelli dell’educazione, del buon gusto e del rispetto”.
Avrei voluto leggere un commento su come alcune persone si comportano, affermano, alludono o accusano nascosti dietro una tastiera e utilizzando pseudonimi. Sfogano la propria rabbia e le proprie frustrazioni. I social hanno profondamente cambiato la societa’ e, forse, non in modo migliore.
Le accuse che fece il Signor Avvocato Consigliere Margiotta furono bruttissime da leggere.
Soprattutto quella sul matrimonio del Sindaco.
Di una bassezza inaudita.
E pensare che ci sta gente che lo sta a sentire.
Sono come lui.
Non riuscirò mai a capire il nesso tra “amministrazione”-“piazze vuote”, come se il divertimento e il tempo libero debba essere di pertinenza della cosa pubblica (un po’ come succedeva in URSS, dove è il potere centrale che indica quando-come-dove divertirimi). Una cosa molto comune da dire dalle opposizioni a Pratola, Sulmona, e altrove. Qualcuno di buon cuore può spiegarmelo? Inoltre, cosa dovrebbe fare un sindaco per risollevare il commercio e le attività locali? Anche questo non viene sufficientemente spiegato… Io penso che dovrebbero essere le attività private a rimboccarsi le maniche e a darsi da fare per il bene del proprio paese, invogliando le persone ad uscire, ma purtroppo si vedono -da decenni- le stesse attività che non propongono mai niente di nuovo, se questo sta bene a loro sta bene anche a me e chi, come me, ha deciso di passare il proprio tempo libero facendo altre cose.
CHe peccato vedere 2 figli di Pratola farsi la guerra…
Loro sono la Pratola bene i Padri hanno portato in alto il nome dei Pratolani. Fermatevi finché né avete la possibilità.
Mi è piaciuto vedervi insieme a brindare a Natale nell’ultimo consiglio comunale.
Un vostro Cittadino
Ma chiedo per un amico. Ma che comanda pratola ?
Basta con le accuse sessiste! Non se ne può più! Nel 2025, poi!
Ma non si vergogna nemmeno un po’ questa persona?