Differenziata, se l’inciviltà risiede a Palazzo

Solo una settimana fa il capogruppo dell’Ana, volontari Alpini di Sulmona, Marco Di Silvestro, aveva pubblicato delle foto che immortalavano la non curanza nella differenziata da Palazzo San Francesco. Oggi suo malgrado, torna a denunciare quello che è diventato l’ennesimo episodio.

A quanto pare, dopo aver utilizzato, la scorsa volta, il mastello dell’associazione alpini, gettando dentro il secchio della carta, di tutto: bicchieri di plastica sporchi di caffè, carte di merendine, bottigliette (prodotti dei distributori degli uffici comunali)  documenti, denunce, fotografie, si sarebbe passati al sacco nero “ornamentale” con pattume al suo interno.

“Un’opera scellerata” quella della scorsa volta e che oggi si ripresenta in versione soft e occultata, ma che mette a dura prova la pazienza del direttivo Ana e soprattutto lascia perplessi al pensiero che provenga proprio dalla casa comunale, luogo che dovrebbe dare il buon esempio. Questo quello che spiegava giorni fa Di Silvestro, che, senza generalizzare, aveva chiuso la cosa attribuendola alla possibile negligenza di qualche dipendente.

A quanto pare però la lezione a suon di social,  girata direttamente al gestore del servizio, Cogesa, sembra non essere bastata e compresa, dato il ritrovamento di questa mattina.

Ma i comportamenti da cattivi differenziatori valicano il centro cittadino e tra buste e oggetti disparati come quelli rinvenuti dal Cogesa sulla scarpata del fiume Vella, in corrispondenza del ponte e della Circonvallazione, c’è chi lascia in zona Cornacchiola, via Salvemini, una testiera del letto, così come inviato giorni fa da un lettore, posta davanti ai mastelli del secco, tale da non permettere l’accesso.

L’inciviltà non si ferma né abbassa la testa neppure davanti alle sanzioni già elevate a due cittadini che non avevano conferito in maniera idonea, un’operazione quella di Sulmona Pulita che vigila sul corretto modo di differenziare e prevede per i cittadini poco recettivi, una multa che va dai 25 ai 500 euro.

Insomma, si prova con il pugno duro, quello delle contravvenzioni e del controllo serrato ricordando poi la possibilità del conferimento diretto all’isola ecologica.  E chissà che i cittadini rimasti sordi alla differenziata, possano riacquistare dopo una tirata di orecchie, lezioni di civiltà.

A.S.

 

 

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