Droga, in tre alla sbarra

Un rinvio a giudizio, una condanna con patteggiamento e un proscioglimento: storie diverse, quantità diverse e un filo conduttore, la droga.

Ieri, così, il tribunale di Sulmona ha fissato il giudizio per Franco Ciavattone, trentaseienne di Sulmona, arrestato il 13 gennaio scorso con l’accusa di spaccio. I carabinieri lo arrestarono dopo aver fermato, fuori al suo capannone, una donna con circa un grammo di cocaina, droga che, ritengono gli inquirenti, sia stata data alla cliente da Ciavattone. Circostanza negata dal trentaseienne che ai carabinieri aveva consegnato spontaneamente 3 grammi di cocaina. Uso personale sostenne la difesa, che dal Riesame ottenne a suo tempo la trasformazione dei domiciliari con l’obbligo di firma. L’artigiano dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 2 ottobre.

Ha patteggiato invece la pena, con un mese di reclusione, Davide D’Addario, che nell’ottobre 2023 era stato sorpreso a Pescasseroli a cedere poco più di un grammo di hashish. Una quantità irrisoria che, però, è costata una condanna al giovane.

Ben altre quantità aveva invece nella sua disponibilità Giuseppe Serva quando nel luglio del 2022 venne fermato dalle forze dell’ordine dopo essere saltato dal primo piano della sua abitazione, sostenne per sfuggire a dei presunti ladri che stavano entrando in casa.

Serva venne trovato in possesso di 170 grammi di hashish, due di cocaina, crack e denaro contante. Il giudice, tuttavia, ha riconosciuto la linea difensiva per uso personale, prosciogliendolo dalle accuse.